Il corrispondente di guerra Ernie Pyle (Burgess Meredith) si unisce a un battaglione militare statunitense che, dalle coste africane, dovrà risalire per liberare l'Italia dal regime nazifascista. Lungo il viaggio avrà modo di imparare molte cose sull'arte militare e sulla vita. Basandosi sui veri reportage di Ernie Pyle, I forzati della gloria segue in maniera secca e neutrale gli avvenimenti e le battaglie narrate, il tutto con uno stile privo di retorica e decisamente neutrale. Wellman si conferma un regista solido ed esperto, intelligente nell'evitare il patetismo o la magniloquenza degli scontri bellici a favore, invece, di una toccante descrizione dell'umanità lacerata e mutilata dal conflitto. A tratti la pellicola può sembrare un po' confusionaria e poco omogenea, poiché fedele alle righe di giornale da cui trae spunto e di conseguenza colma di una struttura più sequenziale che lineare e coerente, ma, a ogni modo, non si potrà non apprezzare l'impegno e il coraggio di riprodurre il tutto con un realismo cinico e grezzo: memorabili, in tal senso, le scene di massa girate nel fango e sotto la pioggia. Da riscoprire.