Vita di Francesco d'Assisi (Bradford Dillman), dall'infanzia benestante al voto di povertà, fino alla fondazione dell'Ordine. Penultimo film di Michael Curtiz (Casablanca del 1942) che dimostra qui tutta l'involuzione di una carriera finita nel modo peggiore possibile, tra mediocri progetti su commissione e fiacchi lungometraggi legati ai generi più disparati. In questo caso il regista di origine ungherese dà vita a un prodotto più televisivo che cinematografico, monocorde e adatto unicamente a un pubblico privo di pretese. La vita del Santo è raccontata in maniera banale e scolastica, tanto che non si riesce mai a raggiungere il coinvolgimento emotivo sperato. Dillman se la cava, ma per un ruolo di tale spicco sarebbe andato meglio un attore dal carisma decisamente superiore.