Ossessionato dalla ricerca del figlio, dato per disperso dieci anni prima nella guerra del Vietnam, il tenace colonnello Jason Rhodes (Gene Hackman) non si dà per vinto e, malgrado il conflitto sia finito da un pezzo, decide di andare nel Sud-est asiatico, convinto che il figlio sia stato fatto prigioniero e determinato a tutti i costi a liberarlo. Subito dopo il successo di Rambo (1982), Ted Kotcheff torna ad affrontare il tema della guerra del Vietnam e lo fa senza lesinare sulla retorica militarista e sull'azione ad alto tasso testosteronico. Un film profondamente reaganiano, ideologicamente ambiguo ma innegabilmente ben confezionato, coinvolgente e spettacoloso malgrado qualche caduta di ritmo e una certa prevedibilità di fondo. Ma il tutto appare superficiale e pretestuosamente ideologizzato: mettendo da parte questi due aspetti ci si può anche divertire, ma rimane il senso di insoddisfazione davanti a un'opera che sembra prendersi troppo sul serio ma è priva della necessaria profondità (gravata da un insistito patriottismo alla lunga stucchevole) per essere sinceramente accattivante e interessante se non per la sua mera componente ludica. Non sfruttato al meglio il cast: Gene Hackman appare fuori parte, mentre sono decisamente più funzionali Robert Stack e Fred Ward. Uno dei primi ruoli rilevanti per il giovane Patrick Swayze.