Freaks Out
Freaks out
2021
Paesi
Italia, Belgio
Generi
Storico, Fantasy, Drammatico
Durata
141 min.
Formato
Colore
Regista
Gabriele Mainetti
Attori
Giorgio Tirabassi
Claudio Santamaria
Pietro Castellitto
Aurora Giovinazzo
Giancarlo Martini
Franz Rogowski
Roma, 1943: Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria) e Mario (Giancarlo Martini) vivono come fratelli nel circo di Israel (Giorgio Tirabassi). Quando quest’ultimo scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini... e il corso della Storia.
Ci sono voluti anni di lavorazione e di montaggio perché Gabriele Mainetti portasse alla luce questo progetto ambiziosissimo, il suo secondo lungometraggio dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot del 2015. Si apre con due sequenze di rara potenza Freaks Out: la prima con i quattro protagonisti che danno vita a un grande spettacolo circense, la seconda con i bombardamenti della guerra che coincidono con la possibile fine della loro compagnia e l’inizio della fuga per salvarsi. Sono atmosfere magiche e tragiche quelle a cui Mainetti si affida per dare vita a questa pellicola che si dimostra presto lontana dalle tonalità vintage di film inerenti all’argomento (da Freaks di Tod Browning a Elephant Man di David Lynch) per abbracciare un’estetica molto più contemporanea, che va dal Quentin Tarantino di Bastardi senza gloria (richiamato anche per alcuni elementi narrativi) al cinema di supereroi americano. Ed è proprio a quest’ultimo che torna Mainetti con un prodotto fumettistico che, però, esattamente come Lo chiamavano Jeeg Robot finisce per spingere troppo su questo versante togliendo coinvolgimento allo spettatore, soprattutto in un’ultima parte troppo lunga e confusa che coincide con una grande battaglia decisamente non necessaria. Anche i personaggi man mano perdono parte del fascino iniziale, compreso Franz, il direttore del “circo nazista” che insegue i quattro protagonisti, interpretato dal bravo Franz Rogowski che però, un po’ come il suo omonimo che ha interpretato, finisce troppo sopra le righe. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
Ci sono voluti anni di lavorazione e di montaggio perché Gabriele Mainetti portasse alla luce questo progetto ambiziosissimo, il suo secondo lungometraggio dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot del 2015. Si apre con due sequenze di rara potenza Freaks Out: la prima con i quattro protagonisti che danno vita a un grande spettacolo circense, la seconda con i bombardamenti della guerra che coincidono con la possibile fine della loro compagnia e l’inizio della fuga per salvarsi. Sono atmosfere magiche e tragiche quelle a cui Mainetti si affida per dare vita a questa pellicola che si dimostra presto lontana dalle tonalità vintage di film inerenti all’argomento (da Freaks di Tod Browning a Elephant Man di David Lynch) per abbracciare un’estetica molto più contemporanea, che va dal Quentin Tarantino di Bastardi senza gloria (richiamato anche per alcuni elementi narrativi) al cinema di supereroi americano. Ed è proprio a quest’ultimo che torna Mainetti con un prodotto fumettistico che, però, esattamente come Lo chiamavano Jeeg Robot finisce per spingere troppo su questo versante togliendo coinvolgimento allo spettatore, soprattutto in un’ultima parte troppo lunga e confusa che coincide con una grande battaglia decisamente non necessaria. Anche i personaggi man mano perdono parte del fascino iniziale, compreso Franz, il direttore del “circo nazista” che insegue i quattro protagonisti, interpretato dal bravo Franz Rogowski che però, un po’ come il suo omonimo che ha interpretato, finisce troppo sopra le righe. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
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