Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza
Freeheld
2015
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Peter Sollett
Attori
Ellen Page
Julianne Moore
Steve Carell
Michael Shannon
Josh Charles
Luke Grimes
Quando a Laurel Hester (Julianne Moore), detective del New Jersey, viene diagnosticato un cancro, il primo pensiero che le passa per la mente è quello di assicurarsi che la sua pensione vada alla compagna Stacie (Ellen Page). Ma i funzionari della Contea di Ocean non le riconoscono questo diritto e le due inizieranno una coraggiosa battaglia con il fine di ottenere giustizia.
Basato sull'omonimo cortometraggio documentario di Cynthia Wade, vincitore dell'Oscar di categoria, il film racconta la vera storia d'amore tra Laurel Hester e Stacie Andree e la conseguente lotta legale che hanno dovuto affrontare. Gli intenti dello sceneggiatore Ron Nyswaner e del regista Peter Sollett (Nick & Norah – Tutto accadde in una notte del 2008) sono lodevoli ma, nonostante una confezione quantomeno discreta, il risultato è fin troppo sbilanciato sulla retorica a favore dei diritti civili degli omosessuali. Non ci si risparmia, infatti, su nessuna soluzione o scorciatoia ricattatoria e, tra una furberia e l'altra, si arriva a un finale talmente patetico da risultare stucchevole. Maluccio anche il cast, da un Michael Shannon fuori parte a uno Steve Carell sopra le righe, passando per una Julianne Moore che gioca di maniera rifacendosi quasi integralmente al ruolo che interpretava in Still Alice (2014). Si salva, invece, Ellen Page, ma non basta.
Basato sull'omonimo cortometraggio documentario di Cynthia Wade, vincitore dell'Oscar di categoria, il film racconta la vera storia d'amore tra Laurel Hester e Stacie Andree e la conseguente lotta legale che hanno dovuto affrontare. Gli intenti dello sceneggiatore Ron Nyswaner e del regista Peter Sollett (Nick & Norah – Tutto accadde in una notte del 2008) sono lodevoli ma, nonostante una confezione quantomeno discreta, il risultato è fin troppo sbilanciato sulla retorica a favore dei diritti civili degli omosessuali. Non ci si risparmia, infatti, su nessuna soluzione o scorciatoia ricattatoria e, tra una furberia e l'altra, si arriva a un finale talmente patetico da risultare stucchevole. Maluccio anche il cast, da un Michael Shannon fuori parte a uno Steve Carell sopra le righe, passando per una Julianne Moore che gioca di maniera rifacendosi quasi integralmente al ruolo che interpretava in Still Alice (2014). Si salva, invece, Ellen Page, ma non basta.
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