Fuocoammare
2016
Paesi
Italia, Francia
Genere
Documentario
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
Gianfranco Rosi
Sull'isola di Lampedusa, due realtà completamente diverse convivono quotidianamente: da una parte il triste e desolante spettacolo dei migranti che arrivano stremati dalle loro terre d'origine; dall'altra l'umile vita di tutti i giorni di piccoli pescatori e lavoratori locali.

Dopo aver vinto il Leone d'oro con Sacro GRA (2013), Gianfranco Rosi torna dietro la macchina da presa per firmare un nuovo documentario che si propone di sviscerare una tra le piaghe sociali più scottanti e attuali, quella dell'immigrazione. Tuttavia, bastano pochi minuti per intuire quanto l'attenzione del regista italiano non sia rivolta esclusivamente alle difficoltà di un viaggio disperato e lacerante, quanto piuttosto a raccontare una realtà stratificata e complessa come quella della quotidianità vissuta dagli abitanti di Lampedusa. Sull'isola, Rosi adotta il punto di vista ingenuo e spontaneo di un ragazzo di dodici anni (Samuele Pucillo), metafora perfetta di un'infanzia appassionata e sincera, completamente irreperibile nei volti dei migranti giunti in Italia con mezzi di fortuna. Nonostante l'opera stenti a intrecciare nella maniera migliore i due diversi piani narrativi, il film riesce a coinvolgere puntando su uno sguardo neutrale e rigoroso, oltre che su uno stile secco ma ipnotico e accuratamente studiato in ogni suo dettaglio. Evitando qualsiasi utilizzo di retorica o di facile sentimentalismo, Rosi firma un'opera intensa (seppur troppo prolissa) e capace di spronare il pubblico a una lettura più umana e meno mediatica della questione, augurandosi che "l'occhio pigro" rimanga solo un difetto della vista del piccolo Samuele e non di un'intera popolazione. Vincitore dell'Orso d'oro al 66° Festival di Berlino.
Maximal Interjector
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