I fuorilegge del matrimonio
1963
Paese
Italia
Generi
Commedia, Grottesco
Durata
110 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Paolo Taviani
Vittorio Taviani
Valentino Orsini
Attori
Ugo Tognazzi
Annie Girardot
Romolo Valli
Marina Malfatti
Scilla Gabel
Didi Perego
Isa Crescenzi
Gabriella Giorgelli
Enzo Robutti
Film a episodi. Nel prologo, una donna ormai rinchiusa in manicomio (Marina Malfatti) non riconosce più il marito. Nel primo episodio, si confronta il destino di Caterina (Didi Perego) rispetto al soldato americano che aveva sposato. Nel secondo, la moglie di un ergastolano (Scilla Gabel) viene confinata nuda sulla torre di un borgo medievale dal cognato per punirla dei suoi adulteri. Nel terzo, una donna (Isa Crescenzi) viene perseguitata, insieme ai due figlioletti avuti da una seconda relazione, dal marito uscito dal carcere dove era finito per aver tentato di ucciderla. Nel quarto si confrontano due amanti: sia lui (Romolo Valli) che lei (Annie Girardot) sognano e insieme temono di fuggire da tutto per rifarsi una vita insieme, ma alla fine le ragioni della carriera avranno la meglio. Nel quinto e ultimo, un reduce della guerra d'Africa (Ugo Tognazzi) non si può sposare per l'accusa di bigamia.
La seconda prova del trio composto dai fratelli Taviani con Valentino Orsini è un film a episodi che voleva illustrare, sulla scia di una proposta di legge del senatore socialista Sansone, i vantaggi del divorzio in casi estremi (quando non inverosimili) e l'arretratezza nazionale in tal senso. Posto che lo spettatore odierno non possa più sentire l'attualità della problematica, anche il linguaggio usato è complessivamente deficitario. Non pochi episodi sono sinceramente noiosi e sfidano la pazienza nonostante la breve durata. Si salvano quello più surreale (e per l'epoca scollacciato) della donna esposta senza veli alle intemperie e quello esplicitamente grottesco in cui Ugo Tognazzi, comunque a mezzo servizio, gira a vuoto cercando l'intervento di uno Stato assente fino a fare irruzione in un convento per poi chiedere di essere arrestato. Tra lo sbandierato intento di critica sociale e il risultato sullo schermo resta in ogni caso una distanza enorme.
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