Gillian (Amy Irving) è un'adolescente che scopre di avere poteri extrasensoriali in grado di scatenare violente emorragie in chi la tocca. Dopo aver deciso di farsi seguire da una clinica specializzata, affiliata a un'ambigua intelligence guidata da Childress (John Cassavetes), intreccia la sua vicenda con quella di Peter Szanda (Kirk Douglas), un uomo alla disperata ricerca del figlio, dotato anche lui di poteri paranormali e sequestrato dallo stesso Childress.

Scombinato (e poco credibile) esperimento depalmiano a metà tra l'horror e la fantascienza. Scritto da John Farris sulla base di un suo romanzo del 1976, un film sgangherato e confuso in cui la caratterizzazione dei personaggi non va oltre la macchietta. Persino le interpretazioni di Kirk Douglas e John Cassavetes risultano inutilmente sopra le righe e quasi mai incisive. L'idea (la mescolanza di diversi generi) è molto più interessante del risultato finale, a dir poco altalenante, in cui le diverse suggestioni sono amalgamate in maniera approssimativa. Alcuni momenti sono di notevole impatto visivo ed emozionale, ma si tratta di piccoli lampi di vitalità in un prodotto per il resto abbastanza anonimo e poco interessante. Piccola apparizione di Daryl Hannah che, qualche anno dopo, sarà una memorabile replicante in Blade Runner (1982). Bella colonna sonora di John Williams.