Il giovane francese Stéphane (Romain Duris) compie un viaggio in Romania alla ricerca di una sconosciuta cantante rom, la cui voce è registrata su alcune cassette donategli dal padre defunto, e si imbatte in uno strano vecchio di nome Isidor (Izidor Serban), che lo introduce al proprio villaggio. Dopo le iniziali diffidenze, il giovane si integrerà nella strana e colorata vita dei suoi ospiti. Bizzarra e originale parabola sull'integrazione e l'accettazione del diverso realizzata dal regista algerino Tony Gatlif, che già nel 1993, con il documentario Latcho Drom, si era occupato del legame tra la musica e la tradizione rom, in un viaggio attraverso i continenti. "Gadjo", termine rom che sta a indicare "straniero", è l'epiteto affibbiato a Stéphane, in un singolare ribaltamento di prospettive: un europeo considerato estraneo in un cultura nomade ma consolidata, che affronta la barriera del pregiudizio per poi essere progressivamente conquistato dalla vitalità autentica di un popolo sconosciuto. Grazie alle figure guida dell'anziano musicista Isidor e di Sabina (Rona Hartner), unica abitante del villaggio capace di comprendere il francese e che stringe con Stéphane un rapporto passionale, il giovane percorrerà un cammino alla scoperta di se stesso, scandito dalle musiche tradizionali nelle quali s'immergerà sognante, sino a un brusco risveglio. Stile realista (grazie all'utilizzo di molti attori non professionisti) e sguardo affettuoso e nostalgico per una cultura vicina, ma allo stesso tempo lontana dal modus vivendi europeo: una pellicola curiosa, altalenante e un po' discontinua, ma altrettanto stimolante e capace di coinvolgere. Musiche di Gatlif e Rona Hartner.