Un gruppo di poliziotti dell'L.A. Police Department (Josh Brolin, Ryan Gosling, Robert Patrick, Michael Peña, Giovanni Ribisi, Anthony Mackie), capitanato dal rude Parker (Nick Nolte), cerca di sconfiggere il boss della mala Micky Cohen (Sean Penn).

Gangster Squad, potenzialmente, avrebbe potuto essere un film davvero importante: sorta di The Untouchables – Gli intoccabili (1987) degli anni Duemila, è forte di un cast stellare e di un materiale di partenza scottante, basato sui racconti, tratti da fatti di cronaca legati alla vera figura di Cohen, pubblicati da Paul Lieberman sul Los Angeles Times. Il risultato, però, non è all'altezza delle premesse, a causa della riproposizione continua di stereotipi noir stravisti, aggiornati in ottica postmoderna con scene d'azione frenetiche e colme di sparatorie, e di una resa piatta e inconsapevole sia dei personaggi che delle vicende. Nessuna tra le stelle del cast appare in forma: né Emma Stone, forzata nel ruolo della femme fatale, né il solitamente bravo Ryan Gosling, anche se il peggiore in campo è forse uno Sean Penn costantemente sopra le righe, più grottesco che minaccioso. La ricerca assoluta di un modello sexy e appetibile per il pubblico giovane si traduce nel dilagare della superficialità e nella debolezza del prodotto, destinato a essere trascurato sia dagli spettatori 2.0 che dagli amanti del genere. Curiosità: in seguito alla strage di Aurora in Colorado (in cui uno psicopatico aveva fatto irruzione in un cinema uccidendo dodici persone) l'uscita del film fu rimandata e venne epurata una sequenza che rimandava, seppure non puntualmente, a quell'episodio.