Gatta Cenerentola
2017
Rai Play
Paese
Italia
Genere
Animazione
Durata
86 min.
Formato
Colore
Registi
Alessandro Rak
Ivan Cappiello
Marino Guarnieri
Dario Sansone
La Megaride è una nave di lusso ferma nel porto di Napoli da oltre 15 anni. Sede degli uffici di un magnate sognatore che covava un piano per dare nuova vita alla città, il progetto è morto con il tragico omicidio del suo creatore, condannando la struttura a una stasi degradante. Al suo interno, la piccola Cenerentola, figlia del ricco imprenditore, vive soggiogata dalla prepotenza della sua matrigna e delle sue sorellastre.
A quattro anni di distanza dall'acerbo L'arte della felicità (2013), Rak (insieme a Cappiello, Guarnieri e Sansone) torna a fare i conti con Napoli e le sue contraddizioni. Gatta Cenerentola si ispira lontanamente alla favola di Giambattista Basile per raccontare una fiaba più cupa e tenebrosa, a cavallo tra presente e passato. Il cammino di formazione della giovane protagonista sarà ostacolato dalle numerose facce di una città sull'orlo del degrado, quasi mai inquadrata dagli autori ma presente in maniera pressante in tutto il film (dalle scene di malavita, alle peculiarità canore che da sempre caratterizzano il capoluogo partenopeo), e troverà una soluzione in un ideale abbraccio tra sogni e ricordi. L'idea di ambientare l'intera vicenda all'interno della nave e far dialogare i personaggi con gli ologrammi presenti al suo interno, capaci di ridare vita a immagini sepolte nella memoria, è infatti interessante e riuscita in quello che vorrebbe essere un monito quanto mai urgente: il dialogo tra le diverse generazioni deve essere sempre acceso e costante, per non rischiare una stasi ingente e il suo conseguente collasso (chiara in questo senso la metafora della nave Megaride). Non c'è spazio per i buoni sentimenti nel film, non c'è spazio per le illusioni. In un presente cinico e spietato, sono le nobili ambizioni del passato che devono guidare le nostre azioni, per non dimenticarci chi siamo e da dove veniamo. Solido e affascinante nell'apparato estetico, Gatta Cenerentola non riesce sempre a mantenere un ritmo idoneo e si avvale di qualche passaggio poco convincente, ma si mette in mostra per il suo coraggio e la sua ambizione. Presentato alla Mostra di Venezia 2017.
A quattro anni di distanza dall'acerbo L'arte della felicità (2013), Rak (insieme a Cappiello, Guarnieri e Sansone) torna a fare i conti con Napoli e le sue contraddizioni. Gatta Cenerentola si ispira lontanamente alla favola di Giambattista Basile per raccontare una fiaba più cupa e tenebrosa, a cavallo tra presente e passato. Il cammino di formazione della giovane protagonista sarà ostacolato dalle numerose facce di una città sull'orlo del degrado, quasi mai inquadrata dagli autori ma presente in maniera pressante in tutto il film (dalle scene di malavita, alle peculiarità canore che da sempre caratterizzano il capoluogo partenopeo), e troverà una soluzione in un ideale abbraccio tra sogni e ricordi. L'idea di ambientare l'intera vicenda all'interno della nave e far dialogare i personaggi con gli ologrammi presenti al suo interno, capaci di ridare vita a immagini sepolte nella memoria, è infatti interessante e riuscita in quello che vorrebbe essere un monito quanto mai urgente: il dialogo tra le diverse generazioni deve essere sempre acceso e costante, per non rischiare una stasi ingente e il suo conseguente collasso (chiara in questo senso la metafora della nave Megaride). Non c'è spazio per i buoni sentimenti nel film, non c'è spazio per le illusioni. In un presente cinico e spietato, sono le nobili ambizioni del passato che devono guidare le nostre azioni, per non dimenticarci chi siamo e da dove veniamo. Solido e affascinante nell'apparato estetico, Gatta Cenerentola non riesce sempre a mantenere un ritmo idoneo e si avvale di qualche passaggio poco convincente, ma si mette in mostra per il suo coraggio e la sua ambizione. Presentato alla Mostra di Venezia 2017.
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