Genealogia di un crimine
Généalogies d'un crime
1997
Paesi
Francia, Portogallo
Genere
Drammatico
Durata
114 min.
Formato
Colore
Regista
Raúl Ruiz
Attori
Catherine Deneuve
Michel Piccoli
Melvil Poupaud
Andrzej Seweryn
Bernadette Lafont
René (Melvil Poupaud), ancora in giovane età, viene accusato di aver ucciso la zia. Un'avvocatessa, Solange (Catherine Deneuve), si interessa al suo caso, portando alla luce un'incredibile verità: la zia di René, Jeanne (Catherine Deneuve), intendeva approfondire le connessioni tra infanzia e pulsioni assassine. Una teoria che si rivela fondata, ma René finirà con l'entrare nella vita di Solange più del previsto...
Rivedibile parabola mentale tutta incentrata sulla doppiezza e sulla natura ingannevole delle apparenze, sul rimosso e su uno psicologismo tanto cupo quanto cervellotico e tutt'altro che incisivo. Il plot segue le piste più spiazzanti, passando dallo studio di un caso clinico a un coinvolgimento affettivo foriero di oscuri presagi, con una dose di mistero e ossessione che in parte tiene alta l'attenzione e l'aspettativa dello spettatore, insinuando dubbi feroci e spasmodiche attese. Ben presto, però, la pellicola butta al vento le proprie potenzialità risolvendo il tutto con delle stonate forzature, palesemente pretenziose e fuori tempo massimo. Il cinema di Ruiz pare insomma irrimediabilmente invecchiato: non bastano più le epoche disparate in cui immergersi in assoluta libertà e le soluzioni sperimentali del montaggio per essere di spessore e à la page, specialmente in uno scenario cinematografico che muta vertiginosamente. Qui poi c'è addirittura la Deneuve in un doppio ruolo, a esplicitare un gratuito intellettualismo. Orso d'argento per il miglior contributo artistico al Festival di Berlino nel 1997.
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