Giannino (Alvaro Vitali), discolo scatenato e sregolato, viene mandato dai genitori in collegio, sperando che il nuovo ambiente lo possa rendere più maturo. Speranze vane: neanche la rigidità dell'istituto può molto contro la sua indole anarchica. Dopo il successo di Pierino, Alvaro Vitali tenta di ripetersi con un personaggio piuttosto simile, solo superficialmente ispirato al protagonista de Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba. Sempre incline alla burla e totalmente privo di timore per le autorità (parentali o scolastiche che siano), il ragazzo compie una bravata dopo l'altra ma, mentre lui si sta divertendo, il pubblico inizia presto ad annoiarsi e a trovarsi di fronte un lungometraggio senza capo né coda, mai insolente o irriverente come invece avrebbe dovuto. Inutile, è un film totalmente innocuo e trascurabile in ogni sua componente.