I giorni dell'eclisse
Dni zatmeniya
1988
Paese
Urss
Genere
Drammatico
Durata
139 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Alexandr Sokurov
Attori
Aleksei Ananishnov
Eskender Umarov
Irina Sokolova
Un giovane medico russo (Aleksej Ananishnov) conduce ricerche sulle malattie infantili in uno sperduto villaggio del Turkmenistan. Forze e presenze ineffabili sembrano complicare il suo lavoro.
Per collocare questo suo terzo lungometraggio all'interno della produzione del russo Aleksandr Sokurov può essere utile partire dal posto in cui è stato girato: il villaggio turkmeno di Krasnovodsk, oggi Türkmenbaşy, è infatti lo spazio dove si è consumata parte dell'infanzia del regista. Il luogo, come il film, rappresenta quindi un ritorno a un'età aurorale che tuttavia contiene già in sé segnali apocalittici di disfacimento. A ridosso della caduta del regime comunista, Sokurov immagina una periferia dell'impero in cui ogni accadimento sembra aver smarrito il suo senso originario per alludere a una dimensione altra. Tratto da un romanzo di Arkadiy e Boris Strugatskiy, autori che hanno ispirato anche lo Stalker (1979) di Tarkovskij, segna un momento di svolta nella carriera del regista verso una più complessa elaborazione stilistica. Un grandangolo che accentua la dispersione del campo visivo inquadra scenari di umanità liminare, corpi segnati dalla malattia, macerie di una civiltà che sembra prossima all'estinzione. La costruzione narrativa classica cede il passo a una successione, a prima vista disarticolata, di episodi misteriosi; anche la forma espressiva si pone nel segno della instabilità, sia sul piano visivo, con un continuo oscillare tra il seppia e i colori, che su quello sonoro, mediante uno stratificarsi di fonti musicali disomogenee. Esperienza quindi indubbiamente autoreferenziale e un po' prolissa, ma altrettanto suggestiva e di sicuro interesse per gli ammiratori del regista di Arca russa (2002).
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