Giovanna d'Arco. Seconda parte
Jeanne la Pucelle II – Les prisons
1994
Paese
Francia
Generi
Biografico, Drammatico, Storico
Durata
176 min.
Formato
Colore
Regista
Jacques Rivette
Attori
Sandrine Bonnaire
André Marcon
Jean-Louis Richard
Marcel Bozonnet
Patrick Le Mauff
Edith Scob
Hélène de Fougerolles
Giovanna d'Arco (Sandrine Bonnaire) ha sbaragliato gli inglesi in più occasioni, ma costoro non ci stanno e la processano accusandola di eresia. La donna viene condannata e si procede allora a bruciarla sul rogo a Rouen.
Seconda parte di un'opera biografica su Giovanna d'Arco, venne girata e anche distribuita insieme alla prima parte, con la quale va a formare un dittico impegnativo e di portata non indifferente, per ambizioni, sostanziale sgradevolezza, sforzo di suggerire allo spettatore un'alternativa rispetto agli abusati codici rappresentativi della tradizione ufficiale. Quello di Rivette è un film che conferma, anche in questa seconda parte, l'atteggiamento distaccato di un regista saggiamente asettico, che non si sporca le mani attraverso inutili retoriche ma si limita a restituire tridimensionalità e tentennamenti a una figura piuttosto svilita dalla vulgata dell'immaginario collettivo e dalle tante convinzioni e stereotipie intorno al suo nome e alle sue gesta. Il maestro della Nouvelle Vague ostenta una placida equidistanza, accarezza il flusso calibratissimo delle sue immagini, seduce senza alcun tipo di fronzolo e si affida a un impianto visivo così raggelato e così poco parafrasato da dare l'impressione, in qualche momento, di volersi proteggere dietro un sobrio e pigro manierismo. Un rischio fortunatamente scampato nella stragrande maggioranza dei casi, attraverso un'essenzialità che ci tiene a non sembrare furba e forzata e spesso e volentieri ci riesce, pur non cancellando del tutto un certo irrigidimento, comune a tutta l'operazione. Quella di Rivette è una riabilitazione e rivisitazione di Giovanna d'Arco che la rende più prossima a noi e più verisimile, un parametro assolutamente imprescindibile che non può non costituire un enorme merito a favore dell'autore e del suo rifiuto di qualsiasi facile piedistallo o scorciatoia.
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