The Girl - La diva di Hitchcock
The Girl
2012
Paese
Gran Bretagna
Genere
Biografico
Durata
91 min.
Formato
Colore
Regista
Julian Jarrold
Attori
Toby Jones
Sienna Miller
Imelda Staunton
Penelope Wilton
Alfred Hitchcock (Toby Jones) sceglie la sconosciuta modella Tippi Hedren (Sienna Miller) per interpretare la protagonista di Uccelli e la mette sotto contratto per utilizzarla anche in Marnie. L’attrazione diventa un’ossessione e la giovane deve destreggiarsi tra recitazione e avances mentre diventa una promettente star.
Capelli biondi, bellezza algida e grazia nel portamento sono gli elementi del prototipo femminile di Hitchcock e la scelta di Sienna Miller, come reincarnazione di tale ideale quale Tippi è stata, è azzeccata: la somiglianza, accentuata da trucco e acconciature, è funzionale alla resa di una piacevole illusione (anche se mimica e movenze risultano studiate a tavolino). I costumi e le ambientazioni dai colori pastello, che rievocano l’atmosfera anni Sessanta, e la ricostruzione di set iconici (come la soffitta invasa dai volatili e la scena nella cabina telefonica) offrono riferimenti e citazioni interessanti per i fanatici del vintage e per i cinefili. Eppure, portare sullo schermo l’ossessione vivente del maestro del brivido poteva dare esiti più soddisfacenti sul fronte del contenuto: si sorvola sulla compromessa relazione tra Hitchcock e sua moglie; la riflessione sulla bellezza fisica viene sfruttata in maniera banale ed è estremamente limitante far derivare la genialità del regista dalle sue pulsioni sessuali represse. Una figura di questo calibro meritava un ritratto meno formale e più profondo, ma poiché il cuore della narrazione è la Hedren, all’introspezione psicologica viene preferito il sentimentalismo. Peccato che lei stessa risulti appiattita sulla figura dell’artista che giganteggia sullo sfondo e che la parabola della sua evoluzione personale non abbia alcuna forza drammatica: quello che conosciamo di lei si limita a ciò che avviene negli studios e quindi a ciò che subisce dentro e fuori dalla scena. Insomma, oltre alla curatissima confezione e alle interpretazioni calcolate al millimetro, c’è poco altro da considerare.
Capelli biondi, bellezza algida e grazia nel portamento sono gli elementi del prototipo femminile di Hitchcock e la scelta di Sienna Miller, come reincarnazione di tale ideale quale Tippi è stata, è azzeccata: la somiglianza, accentuata da trucco e acconciature, è funzionale alla resa di una piacevole illusione (anche se mimica e movenze risultano studiate a tavolino). I costumi e le ambientazioni dai colori pastello, che rievocano l’atmosfera anni Sessanta, e la ricostruzione di set iconici (come la soffitta invasa dai volatili e la scena nella cabina telefonica) offrono riferimenti e citazioni interessanti per i fanatici del vintage e per i cinefili. Eppure, portare sullo schermo l’ossessione vivente del maestro del brivido poteva dare esiti più soddisfacenti sul fronte del contenuto: si sorvola sulla compromessa relazione tra Hitchcock e sua moglie; la riflessione sulla bellezza fisica viene sfruttata in maniera banale ed è estremamente limitante far derivare la genialità del regista dalle sue pulsioni sessuali represse. Una figura di questo calibro meritava un ritratto meno formale e più profondo, ma poiché il cuore della narrazione è la Hedren, all’introspezione psicologica viene preferito il sentimentalismo. Peccato che lei stessa risulti appiattita sulla figura dell’artista che giganteggia sullo sfondo e che la parabola della sua evoluzione personale non abbia alcuna forza drammatica: quello che conosciamo di lei si limita a ciò che avviene negli studios e quindi a ciò che subisce dentro e fuori dalla scena. Insomma, oltre alla curatissima confezione e alle interpretazioni calcolate al millimetro, c’è poco altro da considerare.
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