Il mediocre impiegato delle poste Philippe (Kad Merad) subisce pesanti pressioni dalla moglie Julie (Zoé Félix) per chiedere il trasferimento in una località marina: a causa dei disastri che combinerà per ottenerlo, verrà invece punito con uno spostamento nell'isolato nord, ai confini con il Belgio.

Commediola di enorme successo, Giù al nord può essere indubbiamente divertente per i francofoni, che possono beneficiare di storpiature di accenti e giochi di parole dovuti alla parlata gutturale dei settentrionali, ma se doppiata (per giunta malamente, come nell'edizione italiana) finisce per perdere ogni brio e significato, costretta a tradurre in banali trivialità le battute più insidiose. Tolto questo piacere e qualche gag di buona fattura, basata sul tema di equivoci e pregiudizi, resta una storiella esile, che si avvia galoppando verso un finale telegrafato come buonista e zuccheroso. Lanciò a livello internazionale il comico Dany Boon, che qui è regista, sceneggiatore e attore protagonista accanto a Merad, e che partecipa con un cameo al remake italiano, Benvenuti al sud (2010), con Claudio Bisio e Alessandro Siani.