Seconda guerra mondiale. Ingiustamente accusato di omicidio e arrestato per le sue idee politiche, il giornalista francese Matrac (Humphrey Bogart) viene condannato ai lavori forzati sull'Isola del Diavolo. Riuscirà a evadere insieme a quattro compagni, ma le sue disavventure non sono ancora terminate. Così come farà l'anno successivo con il noir Il romanzo di Mildred (1945), Michael Curtiz punta tutto su un lungo flashback, magnificamente orchestrato. La struttura di questo “dramma in tempo di guerra” è serrata, grazie a una fotografia cupa e claustrofobica e a una sceneggiatura equilibrata e rigorosa, dall'andamento costante e priva di cali. Humphrey Bogart interpreta un personaggio complesso e sfaccettato, un intellettuale pronto a combattere per i suoi diritti e persino a morire pur di portare avanti la sua causa. Il risultato è un film di grande potenza, soprattutto se pensiamo all'epoca in cui è stato girato, ma ancora oggi riesce a coinvolgere ed emozionare. A dir poco solida e senza sbavature la regia di Curtiz, che oltre a Bogart ritrova un altro dei suoi attori feticcio, Claude Rains, perfetto così come il resto del cast.