Nolff (Roger Karl) è un onesto pescatore bretone, la cui moglie ha da poco messo al mondo un figlio, Michel. Nolff desidera che segua le orme paterne ma, una volta cresciuto, Michel (Jaque Catelain) si trasforma in uno scansafatiche buono a nulla che passa il suo tempo con l'amico Guenn la Taupe (Charles Boyer), considerato un genio del male. Tratto da un romanzo di Honoré de Balzac, La giustizia del mare è un prodotto curioso, difficilmente classificabile, controverso e ricco di interessanti spunti d'interesse. Colpisce, innanzitutto, la commistione di registri messa in scena da Marcel L'Herbier, che unisce realismo e sperimentalismo formale, a volte con ottimo equilibrio, altre volte con eccessiva ambizione. Esempio di cinema evocativo e paragonabile a un poema lirico, La giustizia del mare è un duro dramma morale, sui rapporti padre e figlio e sulle relazioni tra gli esseri umani in generale. Più della storia, comunque significativa, conta il simbolismo delle immagini e del montaggio, su cui L'Herbier continuerà a lavorare con buono spessore negli anni successivi (a partire da El Dorado, del 1921). Primo ruolo in assoluto per Charles Boyer, che divenne famoso negli anni Trenta, prima in Europa e poi a Hollywood, interpretando spesso la parte del latin lover di turno.