Gli oceani sono i veri continenti
Los Océanos Son Los Verdaderos Continentes
2023
Paesi
Italia, Cuba
Genere
Drammatico
Durata
118 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Tommaso Santambrogio
Attori
Alexander Diego
Edith Ybarra Clara
Frank Ernesto Lam
Alain Alain Alfonso González
Milagros Llanes Martínez
Alex (Alexander Diego) e Edith (Edith Ibarra), due giovani teatranti sui 30 anni, vivono la loro relazione fatta di piccoli gesti e di una tenera quotidianità tra le rovine degli edifici cubani. Milagros (Milagros Llanes Martinez), ormai in pensione, trascorre le sue giornate ascoltando la radio e rileggendo vecchie lettere. Frank (Frank Ernesto Lam) e Alain (Alain Alfonso González), due bambini di otto anni, vanno a scuola e sognano di emigrare assieme negli Stati Uniti per diventare giocatori di baseball professionisti. 

Tommaso Santambrogio, regista italiano classe 1992, esordisce nel lungometraggio ampliando la narrazione del suo bel corto omonimo del 2019, incentrato sulla vita di Alex e Edith, prodotto da Lav Diaz che ne aveva curato anche le musiche originali. La poetica dell’autore filippino (protagonista del precedente mediometraggio di Santambrogio, intitolato Taxibol) è un’ispirazione fortissima anche in questo lungometraggio che racconta il contesto di San Antonio De Los Baños, un paesino dell’entroterra di Cuba dove sembra che il tempo si sia fermato. Per dare un’ampia panoramica di un luogo e di una nazione perennemente in attesa, il neoregista ha scelto di sviluppare tre differenti narrazioni e i loro mondi. In un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia però lo spettro della separazione, vera grande piaga della società contemporanea cubana, rappresentata efficacemente fin dal suggestivo e simbolico incipit della pellicola. È a suo modo anche un film politico Gli oceani sono i veri continenti, un’operazione sorprendentemente forte dal punto di vista sociologico e che, oltre al cinema di Diaz, ricorda nettamente anche Roma di Alfonso Cuarón: se la confezione è di grande spessore, qualche limite di troppo c'è in un apparato narrativo non del tutto compiuto, in cui non tutte le linee narrative trovano il giusto spazio e la giusta profondità. Seppur Santambrogio non stia raccontando il suo paese natale, si sente fortissimo il suo interesse e la sua passione verso Cuba, luogo di contraddizioni, forti legami e separazioni che vengono ben raccontate nel corso di un film ricchissimo di suggestioni e momenti emozionanti. La fotografia in bianco e nero (può venire in mente anche Salgado) è degna dei nomi sopracitati e il risultato è un prodotto estremamente affascinante, sinuoso, dolce e durissimo allo stesso tempo. Presentato come film d’apertura delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia.
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