Dopo lo scontro all’ultimo sangue di pochi anni prima, King Kong e Godzilla si ritroveranno alleati, perché dovranno combattere fianco a fianco contro una nuova minaccia. Il Titano contro cui si schiereranno metterà in pericolo non solo la loro esistenza, ma anche quella del mondo intero.

Dopo i buoni esiti di Godzilla vs. Kong (2021), Adam Wingard torna alla regia di un sequel che riparte esattamente da dove finiva il divertente film precedente. Si percepisce presto però che lo smalto di quel riuscito lungometraggio sono un pallido ricordo in questo seguito che fa davvero acqua da tutte le parti. La sceneggiatura ha talmente tanti buchi da assomigliare a una groviera, mentre l’accumulo di Titani e mostri vari è semplicemente indegno per un’operazione che nasce da precedenti intelligenti come questa. Il lato politico e sociologico insito nelle figure di Godzilla e King Kong viene meno in favore di un mero intrattenimento fatto di continui scontri dei Titani tra le meraviglie del mondo antico e moderno (dal Colosseo in cui riposa Godzilla alle piramidi che finiscono per essere frantumate), mentre la sceneggiatura scorre via senza alcun guizzo o momento da ricordare. Quantomeno interessante la figura di Scar King (un dittatore che semina terrore attraverso un’arma atomica: che sia questo l’unico elemento significativo della pellicola?), ma non basta ad alzare minimamente le sorti di un prodotto che sfiora spesso il ridicolo involontario, nonostante qualche gag riuscita e alcuni momenti dotati di notevoli effetti speciali (verso il finale, soprattutto). Dimenticabile anche la prova di un cast spaesato, chiamato a interpretare personaggi poco stratificati e con cui è quasi impossibile empatizzare.