Godzilla II: King of the Monsters
Godzilla: King of the Monsters
2019
Paese
Usa
Generi
Azione, Avventura, Fantascienza
Durata
132 min.
Formato
Colore
Regista
Michael Dougherty
Attori
Kyle Chandler
Vera Farmiga
Millie Bobby Brown
Ken Watanabe
Sally Hawkins
Bradley Whitford
Zhang Ziyi
Thomas Middleditch
Charles Dance
O'Shea Jackson Jr.
Aisha Hinds
L'agenzia cripto-zoologica Monarch e i suoi membri si trovano a fronteggiare una serie di mostri dalle dimensioni straordinarie, tra cui il possente Godzilla, che si scontrerà con Mothra, Rodan e la sua nemesi più pericolosa, il mostro a tre teste King Ghidorah. Quando queste antiche super specie – ritenute veri miti – tornano in vita, inizieranno a competere per la supremazia, mettendo a rischio l'esistenza dell'umanità.
Sequel di Godzilla (2014) di Gareth Edwards, Godzilla II: King of the Monsters riprende le redini della storia del mostro gigante portato per la prima volta sullo schermo dal film del 1954 di Ishirō Honda e ne realizza una versione più sovraccarica e tonitruante rispetto al film di cinque anni fa da cui prende le mosse. Lo spirito dei kaiju e dei mitici mostri giapponesi originati da radiazioni nucleari e disastri imputabili alla mano dell’uomo viene piegato con discreta abilità ai codici del disaster moviestatunitense ad alto budget, tra riferimenti, in verità troppo smaccati e tagliati con l’accetta, alle nostre colpe collettive e allo stato di abbandono climatico in cui versa il pianeta. Il film, diretto da Michael Dougherty, terzo capitolo del MonsterVerse targato Legendary Pictures e Warner Bros (il secondo è Kong: Skull Island del 2017), si affida inoltre a tre nuovi mostri e ne sfrutta appieno gli scontri campali e apocalittici su larga scala e le potenzialità letali, ma ad apparire piuttosto precario e mal dosato è l’equilibrio narrativo e visivo tra le sequenze più spettacolari e le spiegazioni, interessanti e ben esposte ma evidentemente didascaliche, sul conflitto tra Oriente e Occidente nel diverso modo di pensare alle creature e alle loro interazioni con il divino, la natura e i terrestri. Efficaci, in compenso, i giochi fotografici a cavallo tra tonalità cromatiche calde e fredde e le scene godibili che non mancano e sono al servizio di un intrattenimento di discreto impatto. Le new entry del cast, in cui spiccano la Millie Bobby Brown di Stranger Things, Vera Farmiga e Kyle Chandler, lasciano invece il tempo che trovano e i membri dell’agenzia Monarch guardano non troppo alla lontana, ma senza replicarne l’impatto e con discreta piattezza, al doloroso manipolo di Rogue One: A Star Wars Story (2016), guarda caso diretto proprio da Edwards.
Sequel di Godzilla (2014) di Gareth Edwards, Godzilla II: King of the Monsters riprende le redini della storia del mostro gigante portato per la prima volta sullo schermo dal film del 1954 di Ishirō Honda e ne realizza una versione più sovraccarica e tonitruante rispetto al film di cinque anni fa da cui prende le mosse. Lo spirito dei kaiju e dei mitici mostri giapponesi originati da radiazioni nucleari e disastri imputabili alla mano dell’uomo viene piegato con discreta abilità ai codici del disaster moviestatunitense ad alto budget, tra riferimenti, in verità troppo smaccati e tagliati con l’accetta, alle nostre colpe collettive e allo stato di abbandono climatico in cui versa il pianeta. Il film, diretto da Michael Dougherty, terzo capitolo del MonsterVerse targato Legendary Pictures e Warner Bros (il secondo è Kong: Skull Island del 2017), si affida inoltre a tre nuovi mostri e ne sfrutta appieno gli scontri campali e apocalittici su larga scala e le potenzialità letali, ma ad apparire piuttosto precario e mal dosato è l’equilibrio narrativo e visivo tra le sequenze più spettacolari e le spiegazioni, interessanti e ben esposte ma evidentemente didascaliche, sul conflitto tra Oriente e Occidente nel diverso modo di pensare alle creature e alle loro interazioni con il divino, la natura e i terrestri. Efficaci, in compenso, i giochi fotografici a cavallo tra tonalità cromatiche calde e fredde e le scene godibili che non mancano e sono al servizio di un intrattenimento di discreto impatto. Le new entry del cast, in cui spiccano la Millie Bobby Brown di Stranger Things, Vera Farmiga e Kyle Chandler, lasciano invece il tempo che trovano e i membri dell’agenzia Monarch guardano non troppo alla lontana, ma senza replicarne l’impatto e con discreta piattezza, al doloroso manipolo di Rogue One: A Star Wars Story (2016), guarda caso diretto proprio da Edwards.
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