Il Golem – Come venne al mondo
Der Golem, wie er in die Welt Kam
1920
Paese
Germania
Genere
Horror
Durata
85 min.
Formato
Bianco e Nero
Registi
Carl Boese
Paul Wegener
Attori
Paul Wegener
Albert Steinrück
Lyda Salmonova
Ernst Deutsch
Praga, XVI secolo. Il Rabbino Löw (Albert Steinrück) legge nelle stelle che la sua comunità è in pericolo. Per difendere il ghetto ebraico, plasma dall'argilla una creatura leggendaria e potente, il Golem (Paul Wegener). Dopo aver eseguito diversi compiti, il mostruoso essere si rivolterà contro il suo creatore.
Paul Wegener prende spunto dal mito del Golem per la terza volta, dopo Der Golem, und wie er auf die Welt kam (1915) e Der Golem, und die Tänzerin (1917): Il Golem – Come venne al mondo, sorta di prequel della pellicola del 1915, è il più celebre e l'unico della trilogia a essere sopravvissuto. Se la storia raccontata è già di per sé di grande fascino, ciò che più conta sono le innumerevoli suggestioni visive: dal rito magico fatto dal rabbino per dare vita alla sua creatura, alle scenografie del ghetto che richiamano la materia argillosa di cui è fatto il Golem. La pellicola, angosciosa e poetica allo stesso tempo, fu un importante modello sia per il cinema espressionista tedesco che stava nascendo, sia per gli horror americani degli anni '30: in primis, Frankenstein di James Whale (1931) che lo cita esplicitamente. La direzione della fotografia è affidata a Karl Freund, abituale collaboratore di Friedrich Wilhelm Murnau e futuro collaboratore di Fritz Lang per Metropolis (1927).
Paul Wegener prende spunto dal mito del Golem per la terza volta, dopo Der Golem, und wie er auf die Welt kam (1915) e Der Golem, und die Tänzerin (1917): Il Golem – Come venne al mondo, sorta di prequel della pellicola del 1915, è il più celebre e l'unico della trilogia a essere sopravvissuto. Se la storia raccontata è già di per sé di grande fascino, ciò che più conta sono le innumerevoli suggestioni visive: dal rito magico fatto dal rabbino per dare vita alla sua creatura, alle scenografie del ghetto che richiamano la materia argillosa di cui è fatto il Golem. La pellicola, angosciosa e poetica allo stesso tempo, fu un importante modello sia per il cinema espressionista tedesco che stava nascendo, sia per gli horror americani degli anni '30: in primis, Frankenstein di James Whale (1931) che lo cita esplicitamente. La direzione della fotografia è affidata a Karl Freund, abituale collaboratore di Friedrich Wilhelm Murnau e futuro collaboratore di Fritz Lang per Metropolis (1927).
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