La grande illusione
La grande illusion
1937
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
114 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Renoir
Attori
Jean Gabin
Dita Parlo
Pierre Fresnay
Erich von Stroheim
Julien Carette
Gaston Modot
Prima guerra mondiale. Un gruppo di soldati francesi prigionieri dei tedeschi, sotto la guida del Tenente Maréchal (Jean Gabin) e del Capitano de Boëldieu (Pierre Fresnay), organizza ripetuti tentativi di fuga. L'esperienza della prigionia rinsalda tra loro un forte vincolo di amicizia.
Considerato uno dei vertici assoluti del cinema di Jean Renoir, è anche il suo film più popolare, baciato prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale da un enorme successo planetario nonostante l'aperta ostilità della Germania nazista. In quello che si è dimostrato uno dei più alti prototipi di film antimilitarista della storia del cinema c'è tutto il vissuto dello stesso Renoir, ufficiale di Cavalleria e pilota durante la Grande Guerra. Il suo è un pacifismo pragmatico, realista, che non prescinde dal rispetto dei codici, morali in primis, insiti anche nel contesto bellico. La guerra, per paradosso, in questo come in altri lavori del cineasta francese è l'unico scenario in cui gli uomini si scoprono uguali, pur indossando divise di diverso colore. Le differenze sociali sono annullate nella comune condivisione del destino di guerra, così come, tra opposti fronti di combattimento, ci si riconosce uomini prima che nemici. Il fulcro di questo discorso ruota intorno al rapporto tra due personaggi superati dalla Storia, ancora legati ai valori cavallereschi dell'onore e del rispetto, magnificamente incarnati da Fresnay e da un monumentale Erich von Stroheim. A quest'ultimo, che apportò personalmente diverse modifiche alla sceneggiatura del film, Renoir dedicò in segno di devota ammirazione il suo capolavoro, e l'opera che, insieme a La regola del gioco (1939), avrebbe rappresentato il suo cinema nella memoria collettiva. Una memorabile e malinconica riflessione sulla fine di un'epoca (quella dell'aristocrazia) e l'inizio del futuro (segnato dall'interclassismo). Primo lungometraggio francese a ricevere dall'Academy una nomination come Miglior Film, nel 1939.
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