Gremlins 2 – La nuova stirpe
Gremlins 2: The New Batch
1990
Paese
Usa
Generi
Commedia, Grottesco
Durata
106 min.
Formato
Colore
Regista
Joe Dante
Attori
Zach Galligan
Hoyt Axton
Keye Luke
Phoebe Cates
Frances Lee McCain
Corey Feldman
Billy (Zach Galligan), ormai adulto, viene a sapere che il piccolo Mogwai Gizmo è caduto nelle grinfie di uno scienziato (Christopher Lee) che lo sta usando come cavia per esperimenti. Prima che possa intervenire, Gizmo ha già dato vita a una squadra di Gremlins, alcuni dei quali mutati orribilmente.
Tentativo non molto riuscito, anche dal punto di vista degli incassi, di bissare il successo del capitolo precedente, Gremlins 2 spinge maggiormente sul registro comico e grottesco, caratterizzando i singoli mostriciattoli e trasformandoli in macchiette. Dalla vamp al pipistrello, dal cervellone al Gremlin elettrico, questa volta sono quasi esclusivamente le creaturine a impazzare, con ovvio impoverimento della trama che rischia di trasformarsi in una sequela di inutili gag. Più interessato al lato parodico (girando in effetti quella che diventa un'auto-parodia), Dante si scatena tra mille citazioni e strizzate d'occhio che ammiccano alla sua stessa opera, perdendo però il fascino oscuro che aveva nobilitato il primo capitolo. Se visto come una satira dei sequel stessi, può essere letto come un'operazione intelligente ma, nel complesso, più divertita che divertente. Gli effetti speciali rimangono di alta qualità, così come la colonna sonora che spazia da Jeff Beck ai Faith No More e rimane una buona occasione per vedere all'opera il sempre divino Christopher Lee nei panni del temibile Dottor Catetere.
Tentativo non molto riuscito, anche dal punto di vista degli incassi, di bissare il successo del capitolo precedente, Gremlins 2 spinge maggiormente sul registro comico e grottesco, caratterizzando i singoli mostriciattoli e trasformandoli in macchiette. Dalla vamp al pipistrello, dal cervellone al Gremlin elettrico, questa volta sono quasi esclusivamente le creaturine a impazzare, con ovvio impoverimento della trama che rischia di trasformarsi in una sequela di inutili gag. Più interessato al lato parodico (girando in effetti quella che diventa un'auto-parodia), Dante si scatena tra mille citazioni e strizzate d'occhio che ammiccano alla sua stessa opera, perdendo però il fascino oscuro che aveva nobilitato il primo capitolo. Se visto come una satira dei sequel stessi, può essere letto come un'operazione intelligente ma, nel complesso, più divertita che divertente. Gli effetti speciali rimangono di alta qualità, così come la colonna sonora che spazia da Jeff Beck ai Faith No More e rimane una buona occasione per vedere all'opera il sempre divino Christopher Lee nei panni del temibile Dottor Catetere.
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