La caparbia quattordicenne Mattie Ross (Hailee Steinfeld) decide di assoldare uno spietato cacciatore di taglie, Rooster Cogburn (Jeff Bridges), per cercare, catturare e uccidere il bandito (Josh Brolin) colpevole di averle assassinato il padre. A loro si unisce La Boeuf (Matt Damon), un risoluto ranger texano.
Più che un remake de Il Grinta (1969) di Henry Hathaway, quella girata dai fratelli Coen è una reinterpretazione malinconica e crepuscolare del bel romanzo omonimo di Charles Portis, pubblicato nel 1968. Nel percorso di svisceramento dei generi, i Coen non potevano evitare il western, personificandolo secondo forme affini alla loro poetica, eleganti e rigorose allo stesso tempo. Anche se si conosce già bene la storia di partenza, i Coen riescono a farla dimenticare durante la visione, grazie a una scrittura appassionante e a una confezione impeccabile: strepitosa la fotografia di Roger Deakins e trascinanti le musiche di Carter Burwell. Se Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin e Barry Pepper si applicano ai loro ruoli (soprattutto il primo) con forza e vigore, a stupire è l'emergente Hailee Steinfeld, selezionata tra migliaia di aspiranti per il ruolo di Mattie e praticamente perfetta in espressività e movimenti. Sorprendente successo di pubblico e ben dieci nomination all'Oscar: film, regia, sceneggiatura non originale, attore protagonista (Bridges), attrice non protagonista (Steinfeld, nonostante sia presente praticamente in ogni sequenza), fotografia, scenografia, costumi, sonoro, montaggio sonoro, ma nessuna statuetta vinta.