New York, anni Trenta. La giovane miliardaria Barbara Blandish (Kim Darby) viene rapita da una banda composta dalla perfida Gladys Grissom (Irene Dailey) e dai quattro figli. Uno di loro, Slim (Scott Wilson), si innamora perdutamente della ragazza: tra i due nascerà un rapporto ambiguo, destinato a sfociare in tragedia. Dal romanzo Niente orchidee per miss Blandish di James Hadley Chase, un gangster-drama a tinte cupe diretto da Robert Aldrich e adattato da Leon Griffiths. Lo script tende a ribaltare le regole del genere, puntando più sulle psicologie che sui cliché tipicamente criminali: funzionale, in tal senso, l'approfondimento delle caratterizzazioni, incentrato soprattutto (ça va sans dire) sul rapporto morboso instauratosi tra vittima e carnefice. Aldrich non si smentisce e indaga gli aspetti malsani connaturati alla natura umana: il risultato è un'opera anomala, estremamente disturbante nel mettere in scena una violenza quasi belluina e crudele nel tratteggio di devianze patologiche da manuale; peccato per alcuni eccessi che appaiono gratuiti e poco funzionali e per una certa superficialità nel tratteggiare la situazione politica e sociale di un Paese sull'orlo del collasso. Il finale, in ogni caso, è notevole e il cast offre prove importanti. Tony Musante è Eddie Hagan; musiche di Gerald Fried, fotografia di Joseph F. Biroc.