Habemus Papam
2011
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Nanni Moretti
Attori
Michel Piccoli
Nanni Moretti
Renato Scarpa
Jerzy Stuhr
Margherita Buy
Franco Graziosi
Dario Cantarelli
Il Cardinale Melville (Michel Piccoli) viene eletto Papa ma, nel momento in cui deve affacciarsi dal balcone di Piazza San Pietro per il consueto saluto ai fedeli, la debolezza e i dubbi hanno la meglio e il nuovo Pontefice si sottrae e scappa. Arriva in Vaticano lo psicanalista Brezzi (Nanni Moretti) per interloquire col pontefice e sondare l'origine della sua riluttanza, ma Melville scapperà di nuovo, stavolta dal Vaticano.
Il ritorno di Nanni Moretti cinque anni dopo Il caimano (2006) è un'opera umanissima e laica, proprio come lo era La messa è finita (1985), unico precedente contatto di Moretti con tematiche religiose. Le vicende di un Papa regolarmente eletto in conclave, ma spaesato di fronte all'enormità dell'impegno che gli è richiesto, sono un manifesto perfetto e inarrivabile, sia per visionarietà che per azzardata concretezza, dell'incertezza del tempo presente, caratterizzato dall'esitazione come categoria costitutiva della contemporaneità. Piccoli è eccellente in un'interpretazione di docile maestria, semplicemente perfetto nel donare al suo Pontefice tutte le imperfezioni necessarie a restituire la complessità del personaggio. Melville conosce Il Gabbiano di Cechov a memoria, e si aggira per una Roma assolata e affollata come sempre, distante da lui e dai tormenti interiori di un uomo di Chiesa che sognava di fare l'attore, troppo piccolo dinanzi alle responsabilità di cui il mondo intende caricarlo. La successiva rinuncia di Benedetto XVI conferma come il cinema di Moretti sia in grado di intercettare gli umori del presente. L'urlo finale è la certificazione di un'assenza, di un sipario che si chiude, di una risposta che non può esserci. Qualche lungaggine e un paio di compiacimenti non inficiano l'ottimo esito finale. Nella colonna sonora è presente il brano Todo cambia di Mercedes Souza. Scritto dal regista con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli.
Il ritorno di Nanni Moretti cinque anni dopo Il caimano (2006) è un'opera umanissima e laica, proprio come lo era La messa è finita (1985), unico precedente contatto di Moretti con tematiche religiose. Le vicende di un Papa regolarmente eletto in conclave, ma spaesato di fronte all'enormità dell'impegno che gli è richiesto, sono un manifesto perfetto e inarrivabile, sia per visionarietà che per azzardata concretezza, dell'incertezza del tempo presente, caratterizzato dall'esitazione come categoria costitutiva della contemporaneità. Piccoli è eccellente in un'interpretazione di docile maestria, semplicemente perfetto nel donare al suo Pontefice tutte le imperfezioni necessarie a restituire la complessità del personaggio. Melville conosce Il Gabbiano di Cechov a memoria, e si aggira per una Roma assolata e affollata come sempre, distante da lui e dai tormenti interiori di un uomo di Chiesa che sognava di fare l'attore, troppo piccolo dinanzi alle responsabilità di cui il mondo intende caricarlo. La successiva rinuncia di Benedetto XVI conferma come il cinema di Moretti sia in grado di intercettare gli umori del presente. L'urlo finale è la certificazione di un'assenza, di un sipario che si chiude, di una risposta che non può esserci. Qualche lungaggine e un paio di compiacimenti non inficiano l'ottimo esito finale. Nella colonna sonora è presente il brano Todo cambia di Mercedes Souza. Scritto dal regista con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli.
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