Dopo i tragici fatti che hanno sconvolto la cittadina di Haddonfield, Laurie (Scout Taylor-Compton) va a vivere con lo sceriffo Lee (Brad Dourif) e sua figlia Annie (Danielle Harris), cercando di superare il trauma con la terapia. Ma un anno dopo, in prossimità di Halloween, l'ombra gigantesca di Myers torna a profilarsi all'orizzonte. Più sicuro di sé dopo il primo positivo risultato, Zombie stavolta spinge l'acceleratore sul tasto onirico e trasforma questo secondo capitolo in un incontro tra un classico slasher e una sequela di visioni poetiche di indubbio fascino. Sospeso tra realtà e dimensione mentale, Michael incontra se stesso bambino, l'angelica madre (Sheri Moon Zombie) e il cavallo bianco (“white mare”, richiamo al concetto nightmare, letteralmente la “giumenta della notte”) che simboleggia la sua purezza perduta. Un inno alla famiglia, ancorché sui generis, che sembra essere l'unico rifugio possibile dalla brutalità di un mondo interessato solo al profitto, come dimostra il cinismo spietato del dottor Loomis (Malcom McDowell) che si arricchisce alle spalle di Myers e delle sue vittime. Se visivamente regala momenti gustosi, Halloween II dal punto di vista della scrittura si adagia un po' troppo sul clichè dello slasher ed è meno interessante del suo capitolo precedente. Citazione-omaggio al Rocky Horror Picture Show (1975) nella sequenza della festa in costume.