Halloween – La notte delle streghe
Halloween
1978
Paese
Usa
Genere
Horror
Durata
91 min.
Formato
Colore
Regista
John Carpenter
Attori
Jamie Lee Curtis
Donald Pleasence
Nancy Kyes
P.J. Soles
Charles Cyphers
Nick Castle
1978. Durante la notte di Halloween, lo psicopatico Michael Myers (Tony Moran) fugge dall' istituto nel quale era rinchiuso fin da bambino e dà la caccia a un gruppo di ignari giovani, tra cui la virginale Laurie (Jamie Lee Curtis). Il dottor Sam Loomis (Donald Pleasence), suo medico curante, si metterà sulle sue tracce nel disperato tentativo di fermarlo.
«Un ragazzo di sei anni con una faccia atona, bianca, completamente spenta; e gli occhi neri... gli occhi del Diavolo. Per otto anni ho tentato di riportarlo a noi, ma poi per altri sette l'ho tenuto chiuso, nascosto, perché mi sono reso conto con orrore che dietro quegli occhi viveva e cresceva... il male». Al suo terzo lungometraggio, John Carpenter raggiunge uno dei punti più alti della sua carriera, confezionando uno degli archetipi dello slasher e consacrando il suo protagonista, Michael Myers, nell'Olimpo delle icone horror più famose di tutti i tempi. Con una maschera pallida, fredda e inespressiva e un'invulnerabilità quasi metafisica nel suo divenire e stigmatizzarsi, Carpenter riesce a dare forma e corpo al Male nella più pura e completa accezione del termine, inarrestabile e incomprensibile soprattutto perché manifestato attraverso la fragile innocenza di un bambino. Climax tensivo da manuale, colonna sonora ormai cult (firmata dallo stesso regista) e un senso di agghiacciante e disturbante inevitabilità: indimenticabile per alcune sequenze entrate ormai nella storia del cinema di genere, e non solo (la lunga e inquietante soggettiva iniziale, sorta di teoria in immagini sul concetto stesso di immedesimazione), Halloween, realizzato con un budget irrisorio, mille volte imitato e mai eguagliato, ottenne al botteghino un successo inaspettato, dando una decisiva spinta alla carriera di Carpenter e alla sua protagonista, una giovanissima Jamie Lee Curtis. Imprescindibile.
«Un ragazzo di sei anni con una faccia atona, bianca, completamente spenta; e gli occhi neri... gli occhi del Diavolo. Per otto anni ho tentato di riportarlo a noi, ma poi per altri sette l'ho tenuto chiuso, nascosto, perché mi sono reso conto con orrore che dietro quegli occhi viveva e cresceva... il male». Al suo terzo lungometraggio, John Carpenter raggiunge uno dei punti più alti della sua carriera, confezionando uno degli archetipi dello slasher e consacrando il suo protagonista, Michael Myers, nell'Olimpo delle icone horror più famose di tutti i tempi. Con una maschera pallida, fredda e inespressiva e un'invulnerabilità quasi metafisica nel suo divenire e stigmatizzarsi, Carpenter riesce a dare forma e corpo al Male nella più pura e completa accezione del termine, inarrestabile e incomprensibile soprattutto perché manifestato attraverso la fragile innocenza di un bambino. Climax tensivo da manuale, colonna sonora ormai cult (firmata dallo stesso regista) e un senso di agghiacciante e disturbante inevitabilità: indimenticabile per alcune sequenze entrate ormai nella storia del cinema di genere, e non solo (la lunga e inquietante soggettiva iniziale, sorta di teoria in immagini sul concetto stesso di immedesimazione), Halloween, realizzato con un budget irrisorio, mille volte imitato e mai eguagliato, ottenne al botteghino un successo inaspettato, dando una decisiva spinta alla carriera di Carpenter e alla sua protagonista, una giovanissima Jamie Lee Curtis. Imprescindibile.
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