Harry Potter e i doni della morte – Parte 1
Harry Potter and the Deathly Hollows: Part 1
2010
Paesi
Gran Bretagna, Usa
Genere
Fantasy
Durata
146 min.
Formato
Colore
Regista
David Yates
Attori
Daniel Radcliffe
Rupert Grint
Emma Watson
Michael Gambon
Tom Felton
Alan Rickman
Bonnie Wright
Robbie Coltrane
Bill Nighy
Brendan Gleeson
Imelda Staunton
Ralph Fiennes
Helena Bonham Carter
Harry Potter (Daniel Radcliffe) e i suoi inseparabili amici Ron (Rupert Grint) e Hermione (Emma Watson) decidono di non tornare alla scuola di magia di Hogwarts per l'ultimo anno, ma di andare alla ricerca degli Horcrux in cui si nasconde l'anima di Lord Voldemort (Ralph Fiennes). Il mondo, nel frattempo, è in preda al caos: Severus Piton (Alan Rickman) ha preso il posto di Silente (Michael Gambon) come preside della scuola (controllata dai Mangiamorte) e anche il Ministero della magia si è sottomesso all'oscuro potere.
Troppo lungo e complesso per essere riassunto in una sola pellicola, l'ultimo capitolo della saga del maghetto con gli occhiali è stato diviso in due parti: il risultato è questo preludio (al gran finale) interminabile, soporifero e piatto anche per il più accanito dei fan. L'azione è ridotta al lumicino, con i tre protagonisti che vagano alla ricerca degli Horcrux per la maggior parte del tempo, litigando a causa di un potente medaglione che incattivisce chi lo porta: un forte debito a Il signore degli anelli di Tolkien. Visivamente scialbo, regala un brevissimo guizzo solo con un inserto di animazione in silhouette che racconta la leggenda dei Doni della Morte. Per il resto, qualche inseguimento, sprazzi di duelli che finiscono per lo più con la subitanea smaterializzazione dei buoni, e un po' di morti illustri, da Malocchio Moody (Brendan Gleeson) al querulo elfo Dobby. Apprezzabile, ma non certo imputabile all'estro del regista, il tentativo di politicizzare la vicenda, con i Mangiamorte che si accaniscono contro i Nati Babbani e li perseguitano con purghe di hitleriana memoria. Nel complesso, uno dei capitoli più noiosi e meno riusciti dell'intero ciclo. Il 3D cinematografico si basa quasi interamente sugli attacchi frontali del serpente Nagini, con esiti tra il kitsch e il ridicolo. La ridondanza di effetti digitali non aiuta a coprire le magagne di scrittura e i vuoti di contenuto. I comprimari si vedono poco e se ne sente la mancanza. Seguito da Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 (2011).
Troppo lungo e complesso per essere riassunto in una sola pellicola, l'ultimo capitolo della saga del maghetto con gli occhiali è stato diviso in due parti: il risultato è questo preludio (al gran finale) interminabile, soporifero e piatto anche per il più accanito dei fan. L'azione è ridotta al lumicino, con i tre protagonisti che vagano alla ricerca degli Horcrux per la maggior parte del tempo, litigando a causa di un potente medaglione che incattivisce chi lo porta: un forte debito a Il signore degli anelli di Tolkien. Visivamente scialbo, regala un brevissimo guizzo solo con un inserto di animazione in silhouette che racconta la leggenda dei Doni della Morte. Per il resto, qualche inseguimento, sprazzi di duelli che finiscono per lo più con la subitanea smaterializzazione dei buoni, e un po' di morti illustri, da Malocchio Moody (Brendan Gleeson) al querulo elfo Dobby. Apprezzabile, ma non certo imputabile all'estro del regista, il tentativo di politicizzare la vicenda, con i Mangiamorte che si accaniscono contro i Nati Babbani e li perseguitano con purghe di hitleriana memoria. Nel complesso, uno dei capitoli più noiosi e meno riusciti dell'intero ciclo. Il 3D cinematografico si basa quasi interamente sugli attacchi frontali del serpente Nagini, con esiti tra il kitsch e il ridicolo. La ridondanza di effetti digitali non aiuta a coprire le magagne di scrittura e i vuoti di contenuto. I comprimari si vedono poco e se ne sente la mancanza. Seguito da Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 (2011).
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