Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale
Heimat 3 – Chronik einer Zeitenwende
2004
Paesi
Germania, Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Storico
Durata
689 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Edgar Reitz
Attori
Henry Arnold
Salome Kammer
Peter Schneider
Uwe Steimle
Tom Quaas
Antje Brauner
Larissa Iwlewa
Michael Kausch
Mathias Kniesbeck
Christian Leonard
Nicola Schössler
Constanze Wetzel
Heiko Senst
Caspar Arnhold
Un decennio di storia tedesca – dalla caduta del Muro all'ingresso nel nuovo millennio – attraverso le vicende della famiglia Simon: Hermann (Henry Arnold) e Clarissa (Salome Kammer) si incontrano casualmente dopo vent'anni, decidono di rimettersi insieme e di stabilirsi in una casa a Schabbach, nell'Hunsrück, terra natale dello stesso Hermann.
Terzo atto del titanico progetto Heimat, Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale è un film composto da sei episodi, che ripercorrono gli anni dal 1989 al capodanno del 2000. La svolta epocale a cui allude il titolo si riferisce alla fine della dominazione comunista in Germania e al vento di entusiasmo che contribuì a riunificare il Paese, traghettandolo, con rinnovato spirito di speranza, verso il nuovo millennio: in parallelo (e in primo piano) corre la storia di Hermann, di Clarissa e della famiglia Simon, mai come in questi sei episodi vero e proprio contraltare allegorico narrativo alla storia tedesca. Il ritorno al luogo natio è la conseguenza della maturità, lo slancio verso il futuro ma allo stesso tempo il bisogno di ritornare alle origini e guardare il passato con l'occhio che ha vissuto. Il restauro della vecchia casa sul Reno è la faccia allegra di una medaglia, quella della famiglia Simon, la cui epopea e il cui mondo stanno per volgere alla sua ineluttabile fine, sgretolati dall'impetuoso nuovo che, incapace di capire il passato, lo demolisce, inebriato dal senso di libertà. Mai come in questo Heimat fanno capolino la morte, la malattia, l'odio cieco, il fallimento, il dolore, il pianto. E non è forse un caso che proprio un primissimo piano di un occhio che piange, quello della nuova generazione votata all'incertezza e alla precarietà di vita, chiuda nella sua ambiguità (speranza o rassegnazione per il futuro) l'opera, il cui respiro, come quello della saga in toto, ha saputo, a cavallo tra metafora, allegoria e Storia, raccontare magnificamente il particolare e l'Universale, la Germania e l'umanità, la famiglia e l'individuo. Notevolissimo.
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