Heremias. Primo libro
Heremias: Unang aklat – Ang alamat ng prinsesang bayawak
2006
Mubi
Paesi
Filippine, Olanda, Svezia
Genere
Drammatico
Durata
540 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Lav Diaz
Attori
Ronnie Lazaro
Jordan
Sid Lucero
Dante Balois
Roeder
Perry Dizon
Un uragano si sta per abbattere sulle Filippine. Heremias (Ronnie Lazaro) è un venditore ambulante che è stato derubato di tutta la sua merce. Alla ricerca dei ladri, finisce a Barrio Hapon: qui ascolta per caso un gruppo di ragazzi che stanno pianificando lo stupro di una ragazza. Heremias cerca di denunciarli, ma di fronte a lui si staglierà un muro di silenzio, corruzione e omertà.
Dopo aver rinnovato il suo stile con il torrenziale Evolution of a Filipino Family (2004), con il quale è passato al bianco e nero, Lav Diaz dirige un'altra pellicola di estrema lunghezza (circa 9 ore) che riflette con forza sulle difficoltà di vivere nel suo paese natale. In primis, a causa delle catastrofi naturali: l'uragano, uno degli eventi tragici per eccellenza, è casuale e improvviso, impossibile da prevedere e da contrastare, irrazionale come molte azioni degli esseri umani. L'arrivo del disastro naturale (come nel successivo From What Is Before, del 2014) è preannunciato da una serie di presagi nefasti che accompagnano il destino dello sfortunato protagonista: dopo essere stato derubato, non ascoltato e picchiato, Heremias non può far altro che rivolgersi a Dio, nell'ultimo tentativo di ottenere almeno un pizzico di dignità esistenziale. In mezzo a una narrazione estremamente dilatata e che necessità una forte dose di pazienza, c'è anche spazio per una denuncia di stampo politico: il poliziotto a cui Heremias si rivolge per scongiurare lo stupro, gli dice di lasciar perdere perché tra quei ragazzi c'è il figlio di un'influente figura politica locale. Forte di una grande ricerca estetica, Heremias. Primo libro colpisce anche per la maestosità dei suoi piani-sequenza e per l'ottimo equilibrio tra immagini e pista sonora (rumori compresi).
Dopo aver rinnovato il suo stile con il torrenziale Evolution of a Filipino Family (2004), con il quale è passato al bianco e nero, Lav Diaz dirige un'altra pellicola di estrema lunghezza (circa 9 ore) che riflette con forza sulle difficoltà di vivere nel suo paese natale. In primis, a causa delle catastrofi naturali: l'uragano, uno degli eventi tragici per eccellenza, è casuale e improvviso, impossibile da prevedere e da contrastare, irrazionale come molte azioni degli esseri umani. L'arrivo del disastro naturale (come nel successivo From What Is Before, del 2014) è preannunciato da una serie di presagi nefasti che accompagnano il destino dello sfortunato protagonista: dopo essere stato derubato, non ascoltato e picchiato, Heremias non può far altro che rivolgersi a Dio, nell'ultimo tentativo di ottenere almeno un pizzico di dignità esistenziale. In mezzo a una narrazione estremamente dilatata e che necessità una forte dose di pazienza, c'è anche spazio per una denuncia di stampo politico: il poliziotto a cui Heremias si rivolge per scongiurare lo stupro, gli dice di lasciar perdere perché tra quei ragazzi c'è il figlio di un'influente figura politica locale. Forte di una grande ricerca estetica, Heremias. Primo libro colpisce anche per la maestosità dei suoi piani-sequenza e per l'ottimo equilibrio tra immagini e pista sonora (rumori compresi).
Iscriviti
o
Accedi
per commentare