Highlander – L'ultimo immortale
Highlander
1986
Paese
Gran Bretagna
Generi
Fantasy, Avventura
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Russell Mulcahy
Attori
Christopher Lambert
Sean Connery
Roxanne Hart
Clancy Brown
Alan North
Beatrice Edney
Jon Polito
Sheila Gish
Connor MacLeod (Christopher Lambert) è un guerriero immortale nato nella Scozia del 1500; dopo oltre quattrocento anni il destino lo condurrà a New York, dove avverrà lo scontro finale che coinvolge gli ultimi immortali rimasti.
Fantasy inconsueto che alterna le atmosfere underground della New York metropolitana ai brumosi altopiani scozzesi, discostandosi dai prodotti seriali del periodo senza però evitare alcuni passi falsi. Soluzioni visive interessanti impreziosiscono sequenze di combattimenti già di per sé ben strutturate, e appare azzeccata la caratterizzazione dei personaggi (su tutti Sean Connery nei panni dello spadaccino farfallone Ramirez e Clancy Brown in quelli dello spaventoso cavaliere nero Kurgan). Un buon soggetto, dunque, penalizzato da un equilibrio precario dettato dalla confusione dell'intreccio, non sempre adeguato nei suoi salti temporali; efficace invece la colonna sonora dei Queen, i cui brani, nell'immaginario collettivo, riconducono automaticamente alla pellicola. Nonostante il flop al botteghino, è divenuto un piccolo cult, portando i fan a chiudere un occhio di fronte alle numerose ingenuità. Non ne rimarrà soltanto uno, di film: ha generato svariati seguiti (uno peggio dell'altro) e una modesta serie TV.
Fantasy inconsueto che alterna le atmosfere underground della New York metropolitana ai brumosi altopiani scozzesi, discostandosi dai prodotti seriali del periodo senza però evitare alcuni passi falsi. Soluzioni visive interessanti impreziosiscono sequenze di combattimenti già di per sé ben strutturate, e appare azzeccata la caratterizzazione dei personaggi (su tutti Sean Connery nei panni dello spadaccino farfallone Ramirez e Clancy Brown in quelli dello spaventoso cavaliere nero Kurgan). Un buon soggetto, dunque, penalizzato da un equilibrio precario dettato dalla confusione dell'intreccio, non sempre adeguato nei suoi salti temporali; efficace invece la colonna sonora dei Queen, i cui brani, nell'immaginario collettivo, riconducono automaticamente alla pellicola. Nonostante il flop al botteghino, è divenuto un piccolo cult, portando i fan a chiudere un occhio di fronte alle numerose ingenuità. Non ne rimarrà soltanto uno, di film: ha generato svariati seguiti (uno peggio dell'altro) e una modesta serie TV.
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