La Terra, dopo una guerra galattica, è stata invasa da una razza aliena (le “Anime”) che si insedia nei corpi degli umani dominandone il cervello. Il pianeta è ora dominato da pace e tranquillità, ma un gruppo di terrestri resiste: una ragazza (Saoirse Ronan), benché “posseduta” da un'entità aliena, lotterà con tutte le sue forze per liberarsi e ritrovare la sua famiglia.

Andrew Niccol adatta il romanzo omonimo di Stephenie Meyer (creatrice del fenomeno ad alto incasso letterario e cinematografico Twilight), tornando nuovamente alla fantascienza, genere che ha toccato sin dal suo esordio, Gattaca – La porta dell'universo (1997). Il risultato, però, è insulso e lo si capisce già dalle prime battute: più che una pellicola avvincente ed emozionante, ci si trova davanti un teen-movie di imbarazzante pochezza e fastidiosa ingenuità, patinato come uno spot televisivo, che cerca di conquistare qualche sprovveduto adolescente con la solita, trita storiella d'amore tra i due bellocci di turno. E il product placement prende il sopravvento su ogni plausibile risvolto narrativo. Scult e al limite del risibile l'idea di far parlare la protagonista da sola, affidando alla protagonista e all'Anima che la invade la stessa voce.