Jeff (Bruce Willis) è uno dei più bravi negoziatori di ostaggi della polizia di Los Angeles, fino a quando la situazione gli sfugge di mano e si sente responsabile della strage provocata da un rapitore. Trasferito a capo di un piccolo distretto, pensa di aver cambiato vita, ma presto si ritrova a dover affrontare il suo passato quando tre malviventi rapiscono una ricca famiglia.
Bruce Willis torna a vestire i panni del difensore della giustizia e, per farlo, sceglie il film tratto dal romanzo omonimo di Robert Crais e diretto da un regista francese sulla cresta dell'onda, importato a Hollywood dopo il successo del suo Nido di vespe (2002). Le premesse potrebbero sembrare buone, ma il risultato è un accozzaglia di generi ed elementi male amalgamati: la parte thriller si confonde con quella noir legata alla vita precedente del protagonista, ma i contorni sono fin troppo netti, rendendo prevedibile la trama e quei pochi colpi di scena inseriti al suo interno. Limiti cui occorre aggiungere dei personaggi stereotipati e banali. Una visione inutile e senza sostanza.