I due papi
The Two Popes
2019
Paesi
Gran Bretagna, Argentina, Italia, Usa
Genere
Biografico
Durata
125 min.
Formato
Colore
Regista
Fernando Meirelles
Attori
Jonathan Pryce
Anthony Hopkins
Juan Minujín
Luis Gnecco
Libero De Rienzo
Il cardinale Jorge Bergoglio (Jonathan Pryce) è deciso a chiedere il permesso di ritirarsi dalla sua carica a Papa Benedetto XVI (Anthony Hopkins), la cui interpretazione della dottrina è totalmente opposta alla sua. Distrutto da diversi scandali, il Papa lo convoca a Roma e questo soggiorno diventerà un’occasione per i due per conoscersi meglio e confrontare le proprie idee.
Ispirato a eventi reali decisamente conosciuti, il film di Fernando Meirelles è un lungometraggio che racconta (e immagina) i dialoghi tra i “due papi”, giocando sulla differenza tra la tradizione di uno e le idee di progresso dell’altro, oltre che sul senso di colpa, il perdono e su numerose altre tematiche di grande profondità. Le conversazioni funzionano, ma non tutto il copione purtroppo è altrettanto coinvolgente, soprattutto a causa dei numerosi flashback sul passato di Bergoglio, che riempiono eccessivamente la narrazione andando al di là di ciò che il regista brasiliano dovrebbe narrare e facendo pendere l’ago della bilancia quasi interamente sulla storia di vita del futuro Papa Francesco. Il risultato è un film che colpisce di più per singole battute sparse indubbiamente efficaci, che per un disegno d’insieme invece decisamente debole, su cui però svettano le grandi prove di Pryce e Hopkins, magnificamente in parte e in grado di regale un duetto di bravura a cui è impossibile rimanere indifferenti.
Ispirato a eventi reali decisamente conosciuti, il film di Fernando Meirelles è un lungometraggio che racconta (e immagina) i dialoghi tra i “due papi”, giocando sulla differenza tra la tradizione di uno e le idee di progresso dell’altro, oltre che sul senso di colpa, il perdono e su numerose altre tematiche di grande profondità. Le conversazioni funzionano, ma non tutto il copione purtroppo è altrettanto coinvolgente, soprattutto a causa dei numerosi flashback sul passato di Bergoglio, che riempiono eccessivamente la narrazione andando al di là di ciò che il regista brasiliano dovrebbe narrare e facendo pendere l’ago della bilancia quasi interamente sulla storia di vita del futuro Papa Francesco. Il risultato è un film che colpisce di più per singole battute sparse indubbiamente efficaci, che per un disegno d’insieme invece decisamente debole, su cui però svettano le grandi prove di Pryce e Hopkins, magnificamente in parte e in grado di regale un duetto di bravura a cui è impossibile rimanere indifferenti.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare