La vera storia del mastodontico killer Richard Kuklinski (Michael Shannon), in parte arrampicatore della malavita e in parte psicopatico totale, che, dopo il suo arresto avvenuto nel 1986, confessò di aver ucciso più di cento uomini. La sua glacialità leggendaria, e il suo vezzo di conservare i cadaveri in celle frigorifere per impedire che ne fosse constatata l'ora del decesso, gli valsero il soprannome di Iceman, l'uomo di ghiaccio. Pellicola di medio livello, The Iceman deve gran parte dei suoi aspetti positivi alla performance dell'inquietante Micheal Shannon, molto bravo nel rappresentare la dualità di un uomo spezzato tra furia omicida e normale routine familiare. Il messaggio di fondo, però, è confuso: nonostante Kuklinski sia, a tutti gli effetti, uno spietato assassino dai risvolti schizoidi, a tratti sembra quasi presentato come un eroe popolare americano, in lotta per regalare alla sua famiglia un futuro migliore. L'originalità non è un pregio della pellicola, che in troppi risvolti risulta derivativa e fin di maniera. Tra i comprimari, Chris Evans nell'interessante ruolo del gelataio-sicario, Ray Liotta, David Schwimmer, Winona Ryder (la moglie) e un piccolo cameo di James Franco.