Il canto di Natale di Topolino
Mickey's Christmas Carol
1983
Paese
Usa
Generi
Commedia, Animazione
Durata
26 min.
Formato
Colore
Regista
Burny Mattinson
È la vigilia di Natale e durante la notte l’arido e avaro Ebenezer Scrooge riceve la visita di tre spiriti: per lui sarà l’occasione, forse l’ultima, per ritrovare il vero significato del Natale.
Tra i diversi adattamenti di A Christmas Carol di Charles Dickens, sicuramente Il canto di Natale di Topolino spicca per delicatezza e poesia, elevandosi tra le migliori (se non la migliore) trasposizioni del romanzo dickensiano. Gli interpreti, naturalmente, sono i personaggi del mondo Disney, e il protagonista non può che essere interpretato da Zio Paperone (che in originale, infatti, si chiama Scrooge McDuck), il tirchio e apparentemente senza cuore Ebenezer. Dopo aver cacciato malamente il suo dipendente Bob Cratchit (Topolino), durante la notte di Natale riceverà la visita del suo vecchio socio Marley (nelle sembianze di Pippo) e di tre spiriti, ognuno con un volto differente del mondo Disney: tra i vari momenti memorabili, in particolare colpisce l’inquietante sequenza del Natale futuro, tra le più incisive del film. Un mediometraggio che in 26 minuti riesce a condensare l’anima dell’opera di Dickens, regalando un gioiellino coinvolgente e toccante, dove la magia dell’animazione Disney si sposa con l’incanto delle pagine del Canto di Natale, riuscendo a ridonare le atmosfere che si muovono tra il tetro e il magico, tra la nostalgia e il rimpianto, muovendosi verso la speranza di un futuro diverso, toccando genuinamente le corde più profonde del cuore dello spettatore.
Tra i diversi adattamenti di A Christmas Carol di Charles Dickens, sicuramente Il canto di Natale di Topolino spicca per delicatezza e poesia, elevandosi tra le migliori (se non la migliore) trasposizioni del romanzo dickensiano. Gli interpreti, naturalmente, sono i personaggi del mondo Disney, e il protagonista non può che essere interpretato da Zio Paperone (che in originale, infatti, si chiama Scrooge McDuck), il tirchio e apparentemente senza cuore Ebenezer. Dopo aver cacciato malamente il suo dipendente Bob Cratchit (Topolino), durante la notte di Natale riceverà la visita del suo vecchio socio Marley (nelle sembianze di Pippo) e di tre spiriti, ognuno con un volto differente del mondo Disney: tra i vari momenti memorabili, in particolare colpisce l’inquietante sequenza del Natale futuro, tra le più incisive del film. Un mediometraggio che in 26 minuti riesce a condensare l’anima dell’opera di Dickens, regalando un gioiellino coinvolgente e toccante, dove la magia dell’animazione Disney si sposa con l’incanto delle pagine del Canto di Natale, riuscendo a ridonare le atmosfere che si muovono tra il tetro e il magico, tra la nostalgia e il rimpianto, muovendosi verso la speranza di un futuro diverso, toccando genuinamente le corde più profonde del cuore dello spettatore.
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