Il ladro di giorni
2019
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Guido Lombardi
Attori
Riccardo Scamarcio
Massimo Popolizio
Augusto Zazzaro
Salvo (Augusto Zazzaro) ha 11 anni, vive in Trentino con gli zii e non vede suo padre Vincenzo (Riccardo Scamarcio) da 7 anni, dal giorno in cui quest’ultimo venne arrestato. Nel giorno della sua prima comunione, Salvo rivede suo padre, che va trovarlo ed è deciso a fargli fare un viaggio per l’Italia insieme a lui.
Terzo lungometraggio di Guido Lombardi, dopo il bell’esordio Là-Bas – Educazione criminale e il poco riuscito Take Five, Il ladro di giorni è un dramma on the road, in cui il viaggio funge da percorso di formazione per un padre e un figlio che proveranno a riavvicinarsi. Niente di nuovo fin dal soggetto, nonostante al centro del lungometraggio ci sia anche una nuova “educazione criminale”, visto che si scopre ben presto che gli intenti di Vincenzo non sono particolarmente raccomandabili. Se il soggetto già difetta in originalità, ancora peggio fa poi una sceneggiatura che si perde sempre di più col passare dei minuti, risultando sempre meno verosimile e sempre più grossolana. I personaggi non sono particolarmente credibili, ma il limite maggiore sta in un impianto drammaturgico che complessivamente non riesce a coinvolgere e, ancor meno, a emozionare. Riccardo Scamarcio gioca di maniera e fatica a risultare intenso come vorrebbe. Da segnalare che il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019.
Terzo lungometraggio di Guido Lombardi, dopo il bell’esordio Là-Bas – Educazione criminale e il poco riuscito Take Five, Il ladro di giorni è un dramma on the road, in cui il viaggio funge da percorso di formazione per un padre e un figlio che proveranno a riavvicinarsi. Niente di nuovo fin dal soggetto, nonostante al centro del lungometraggio ci sia anche una nuova “educazione criminale”, visto che si scopre ben presto che gli intenti di Vincenzo non sono particolarmente raccomandabili. Se il soggetto già difetta in originalità, ancora peggio fa poi una sceneggiatura che si perde sempre di più col passare dei minuti, risultando sempre meno verosimile e sempre più grossolana. I personaggi non sono particolarmente credibili, ma il limite maggiore sta in un impianto drammaturgico che complessivamente non riesce a coinvolgere e, ancor meno, a emozionare. Riccardo Scamarcio gioca di maniera e fatica a risultare intenso come vorrebbe. Da segnalare che il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019.
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