Il primo giorno della mia vita
Il primo giorno della mia vita
2023
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
121 min.
Formato
Colore
Regista
Paolo Genovese
Attori
Toni Servillo
Valerio Mastandrea
Margherita Buy
Sara Serraiocco
Gabriele Cristini
Giorgio Tirabassi
Lino Guanciale
Antonio Gerardi
Lidia Vitale
Vittoria Puccini
Un uomo misterioso (Toni Servillo) raggiunge le persone nel momento esatto in cui si stanno togliendo la vita e propone loro di ritardare la decisione di una settimana: in questo periodo avranno la possibilità di scoprire come sarà il mondo senza di loro e vedranno brevi sprazzi del futuro per poterci ripensare.e trovare un nuovo senso alle proprie esistenze. In questo modo riunisce un gruppo eterogeneo composto da un uomo (Valerio Mastrandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un bambino che trascorrono assieme alcuni giorni condividendo momenti di grande tensione emotiva. 

Paolo Genovese è noto come regista di commedie agrodolci, spesso girate con un numeroso cast di attori molto popolari: la più nota tra queste è sicuramente Perfetti sconosciuti (2016) che, oltre che in patria, ha riscosso un notevole successo all’estero sia come distribuzione propria, sia soprattutto con oltre 20 remake in tutte le parti del mondo che rappresentano un vero ed inatteso record. Se, già col precedente Supereroi (2021) aveva virato verso il melodramma dove alla fine prevalevano toni decisamente drammatici, qui il regista romano alza notevolmente l’asticella dell’ambizione ed affronta uno degli argomenti più intimi e anticinematografici: le motivazioni che spingono una persona al suicidio. Rinunciando alle troppo prevedibili pene d’amore, i quattro personaggi esprimono varie difficoltà emotive, chi l’incapacità di elaborare un lutto incomprensibile, chi l’impossibilità di affrontare le pressioni schiaccianti che provengono dalla società e dalla famiglia per raggiungere il successo, ma anche un malessere irrazionale, un senso di inadeguatezza senza spiegazioni, la depressione tanto presente nella nostra società. Si tratta di un film che tocca i sentimenti più profondi di ciascuno di noi: commozione, rimpianto, paura, malinconia, tristezza, rabbia, a tratti cadendo nel vortice della retorica, ma anche mantenendo una certa onestà e un evidente coraggio di fondo. Dopo una partenza interessante ed efficace (seppur debitrice di un capolavoro come La vita è meravigliosa di Frank Capra), il film si perde un po’ troppo col passare dei minuti, rischiando di dare troppa superficialità a diversi dei profondi argomenti di partenza. La sceneggiatura è un adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Genovese, ambientato interamente a New York: anche per il film si era pensato a una produzione internazionale, dopo il successo di Perfetti sconosciuti, ma la pandemia ha bloccato questo ambizioso progetto e si è preferito ripiegare su una soluzione domestica, ambientata in una Roma plumbea, anonima ed irriconoscibile, un non luogo sospeso nel tempo molto lontano dalle immagini da cartolina a cui siamo abituati.
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