Nel 2079, umani e alieni sono in conflitto. Uno scienziato governativo (Gary Sinise), dopo aver inventato un'arma letale capace di porre fine alla guerra, viene accusato di essere un replicante al servizio degli alieni, con l'obbiettivo di distruggere la razza umana. Il presunto impostore inizia quindi una fuga che lo porterà alla scoperta di una terribile verità. Nonostante un soggetto accattivante, e il tentativo di cimentarsi con il genere fantascientifico, Gary Fleder non centra il bersaglio, principalmente a causa di una sceneggiatura fiacca e con deboli svolte drammaturgiche, in cui si salva soltanto il finale, che propone un colpo di scena non così facilmente prevedibile. Fleder, da buon mestierante hollywoodiano, gira col pilota automatico, senza nessun guizzo, e la scarsa capacità recitativa del cast, composto da attori di medio livello, contribuisce a rendere Impostor una pellicola decisamente dimenticabile.