La giovane rampolla Stanley Timberlake (Bette Davis) non ha rispetto del suo fidanzato (George Brent) e neanche di sua sorella Roy (Olivia de Havilland), a cui ruba il marito (Dennis Morgan). Sulla sua coscienza finirà anche la vita di un altro uomo (Ernest Anderson). Opera seconda di John Huston dopo il folgorante Il mistero del falco (1941). Quasi impossibile, però, riconoscere il tocco magico del suo esordio in questo dramma altalenante e un po' edulcorato, soprattutto se si tiene conto dell'audacia di scrittura del romanzo di partenza (scritto da Ellen Glasgow e vincitore di un Pulitzer) che lo sceneggiatore Howard Koch non è riuscito a restituire nel suo adattamento. Qualche passaggio grossolano e una regia poco sicura sono i limiti principali di una pellicola che, però, ha almeno un grande pregio: la scrittura del personaggio della protagonista, una ragazza viziata e senza scrupoli che crede di avere tutto il mondo ai suoi piedi. Grande prova di Bette Davis che tenta, faticosamente, di reggere l'intera pellicola sulle sue spalle, ma anche lei non può fare miracoli e salvare in toto un progetto troppo incerto per poter convincere davvero. Musiche di Max Steiner.