In Time
In Time
2011
Paese
Usa
Genere
Fantascienza
Durata
109 min.
Formato
Colore
Regista
Andrew Niccol
Attori
Justin Timberlake
Amanda Seyfried
Cillian Murphy
Vincent Kartheiser
Olivia Wilde
Alex Pettyfer
Rachel Roberts
In un futuro prossimo, la ricerca genetica ha regalato all'umanità una nuova valuta: il tempo. Se si hanno soldi a sufficienza, si può restare giovani e acquistare anni da vivere. Will (Justin Timberlake) per comprare tempo alla madre morente si trova accusato di omicidio e inseguito dai Time Keepers, dei poliziotti corrotti.
Andrew Niccol, fortunato e stimato sceneggiatore (The Truman Show, 1998), ha girato e scritto un film furbetto che sembra avere tutte le carte in regola per essere almeno un intrattenimento di qualità, a partire da una eredità narrativa che pare nata da una costola della miglior produzione di Philip K. Dick. In realtà, la pellicola mostra subito la corda. Non serve proiettare sul futuro la metafora di un sistema ingiusto che domina il presente, specie se la divisione politica della società futura evocata è superficiale e divisa monoliticamente in strutture narrative sclerotiche. Niccol non è capace di dare vita e sostanza a un'idea potenzialmente feconda sulla carta: svolte incongrue e assurde minano alla base la costruzione di un mondo altro che non convince mai del tutto. A frenare ulteriormente il ritmo e il coinvolgimento di una fuga dal sapore hitchcockiano, c'è un imperdonabile alone di freddezza che attraversa la storia e i personaggi. Timberlake bravino e bella fotografia del maestro Roger Deakins.
Andrew Niccol, fortunato e stimato sceneggiatore (The Truman Show, 1998), ha girato e scritto un film furbetto che sembra avere tutte le carte in regola per essere almeno un intrattenimento di qualità, a partire da una eredità narrativa che pare nata da una costola della miglior produzione di Philip K. Dick. In realtà, la pellicola mostra subito la corda. Non serve proiettare sul futuro la metafora di un sistema ingiusto che domina il presente, specie se la divisione politica della società futura evocata è superficiale e divisa monoliticamente in strutture narrative sclerotiche. Niccol non è capace di dare vita e sostanza a un'idea potenzialmente feconda sulla carta: svolte incongrue e assurde minano alla base la costruzione di un mondo altro che non convince mai del tutto. A frenare ulteriormente il ritmo e il coinvolgimento di una fuga dal sapore hitchcockiano, c'è un imperdonabile alone di freddezza che attraversa la storia e i personaggi. Timberlake bravino e bella fotografia del maestro Roger Deakins.
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