Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Indiana Jones and the Dial of Destiny
2023
Paese
Usa
Generi
Avventura, Azione
Durata
142 min.
Formato
Colore
Regista
James Mangold
Attori
Harrison Ford
Mads Mikkelsen
Phoebe Waller-Bridge
Antonio Banderas
Toby Jones
1969. Pronto a ritirarsi dalla sua longeva e illustre carriera accademica, il professor Indiana Jones (Harrison Ford) viene catapultato in una nuova avventura che coinvolge lo spietato ex nazista Jürgen Voller (Mads Mikkelsen) e l'intraprendente studentessa di archeologia Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge), figlia del suo amico e compagno d'avventure di lunga data Basil Shaw (Toby Jones). L'oggetto del desiderio è un preziosissimo quadrante proveniente dall'Antica Grecia che si pensa possa permettere di viaggiare nel tempo...

Giunta al quinto capitolo, la saga di Indiana Jones, per la prima volta orfana di Steven Spielberg alla regia, si trova al momento cruciale di dover dare nuova linfa a un personaggio leggendario, nel tentativo di mantenere in qualche modo alto l'appeal spettacolare alla base delle sue mirabolanti avventure. Il tentativo, però, dopo un incipit action coreografato in maniera mirabile, appare quanto mai modesto e privo di verve. L'idea di un'ultima, entusiasmante missione esotica non riesce mai ad avere un'emozionante allure crepuscolare e l'innesto di Helena come contraltare giovane da contrapporre all'inevitabile senilità di un Indy fuori tempo massimo appare quasi fallimentare. L'apparato teorico, per quanto elementare, ha una sua ragione d'essere, sorretto dall'idea di voler suggerire, in piena Space Age di fine anni '60, la conquista del Tempo accanto alla conquista dello Spazio. Ma che il professor Jones sia un mito oltre ogni epoca, in grado di vivere nel passato ma guardare al futuro, è già stato mostrato con consumata inventiva da Spielberg e George Lucas in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008). Qui il tutto si riduce a una sequela di micro avventure dalla portata epica ai minimi termini, in cui fanno capolino alcune vecchie conoscenze riprese dai film precedenti (con particolare enfasi nel finale). Il pubblico giovane e nuovo, disposto a immergersi per la prima volta nel magico mondo di Indiana Jones, difficilmente sarà affascinato da un'operazione dal fiato così corto; gli appassionati più agée, interessati a qualcosa di ben più strutturato di un semplice compitino fan-service, rimarranno delusi allo stesso modo. Al film di Mangold manca una profonda ricerca volta a rinnovare in maniera strutturale un immaginario mitico, i cui tratti iconici sono qui sepolti da un bello strato di polvere. Harrison Ford, in ogni caso, si difende più che bene, dimostrando un'agilità tutto sommato insperata. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
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