Gli indifferenti
1964
Paesi
Italia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
89 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Francesco Maselli
Attori
Claudia Cardinale
Rod Steiger
Shelley Winters
Tomas Milian
Paulette Goddard
Consalvo Dell'Arti
Adriana Facchetti
L'affarista e calcolatore Leo Merumeci (Rod Steiger), detentore delle ipoteche sulla lussuosa dimora della vedova Maria Grazia Ardengo (Paulette Goddard), ne insidia la giovane e bellissima figlia Carla (Claudia Cardinale), mentre Michele (Tomas Milian), fratello di quest'ultima, assiste disfattista e impotente al declino della propria famiglia.
Suggestivo e riuscito adattamento dell'omonimo e noto romanzo di Alberto Moravia, Gli indifferenti è un tragico e cinico affresco di un nucleo allo sbando, paradigma dello sfacelo della società borghese dell'epoca. I cinque protagonisti, microcosmo imperfetto in rovina e unito da rapporti di convenienza e di facciata, si sgretola a poco a poco in un netto parallelismo tra situazione d'indigenza economica e declino morale. A volte attraverso un'impostazione dell'inquadratura che richiama la messa in scena teatrale, altre con un gioco di chiaroscuri che ben sottolineano il progressivo prevalere della morbosità e del senso di sconfitta, Maselli mantiene alta la tensione per tutta la durata della pellicola. Funzionale l'ottimo cast, nel quale svettano una fragile e sensuale Claudia Cardinale, il cui personaggio sacrifica la propria bellezza e giovinezza al bieco calcolo dell'agio e delle convenzioni sociali, e un intenso Rod Steiger, avido e cinico doppiogiochista, freddo calcolatore e insieme schiavo della propria libido. Notevole la prova di Paulette Goddard, nei panni disperatamente umani della Contessa Ardengo, e sorprendente un giovane e misurato Tomas Milian, lontano dalle future e tipiche caratterizzazioni vernacolari. Sceneggiato dal regista con Suso Cecchi D'Amico; colonna sonora di Giovanni Fusco, fotografia di Gianni Di Venanzo.
Suggestivo e riuscito adattamento dell'omonimo e noto romanzo di Alberto Moravia, Gli indifferenti è un tragico e cinico affresco di un nucleo allo sbando, paradigma dello sfacelo della società borghese dell'epoca. I cinque protagonisti, microcosmo imperfetto in rovina e unito da rapporti di convenienza e di facciata, si sgretola a poco a poco in un netto parallelismo tra situazione d'indigenza economica e declino morale. A volte attraverso un'impostazione dell'inquadratura che richiama la messa in scena teatrale, altre con un gioco di chiaroscuri che ben sottolineano il progressivo prevalere della morbosità e del senso di sconfitta, Maselli mantiene alta la tensione per tutta la durata della pellicola. Funzionale l'ottimo cast, nel quale svettano una fragile e sensuale Claudia Cardinale, il cui personaggio sacrifica la propria bellezza e giovinezza al bieco calcolo dell'agio e delle convenzioni sociali, e un intenso Rod Steiger, avido e cinico doppiogiochista, freddo calcolatore e insieme schiavo della propria libido. Notevole la prova di Paulette Goddard, nei panni disperatamente umani della Contessa Ardengo, e sorprendente un giovane e misurato Tomas Milian, lontano dalle future e tipiche caratterizzazioni vernacolari. Sceneggiato dal regista con Suso Cecchi D'Amico; colonna sonora di Giovanni Fusco, fotografia di Gianni Di Venanzo.
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