Dopo aver letto un articolo di cronaca nera riguardante lo sterminio di un'intera famiglia in Kansas, lo scrittore Truman Capote (Toby Jones) si reca sul luogo insieme alla fedele amica Harper Lee (Sandra Bullock) con l'intento di intervistare i cittadini e raccogliere informazioni per quello che diverrà il suo prossimo romanzo. Durante le sue ricerche, Capote entrerà sempre più in contatto con Perry Smith (Daniel Craig) responsabile del terribile assassinio. Tratto dal romanzo Capote: In Which Various Friends, Enemies, Acquaintances and Detractors Recall His Turbulent Career di George Plimpton, soffre dell'inevitabile confronto con Truman Capote – A sangue freddo (2005) di Bennett Miller, uscito pochi mesi prima. Entrambi i lavori, infatti, trattano sostanzialmente lo stesso soggetto: mentre Miller ha cercato di usare come spunto l'origine del romanzo A sangue freddo per poi affrontare alcuni temi morali legati al mondo della scrittura, per McGrath il primo obiettivo è quello di indagare a fondo la personalità di Capote. Infelice la scelta di una caratterizzazione eccessiva del personaggio (recitazione caricaturale di Toby Jones), lavorando sempre per accumulo. Pur avvalendosi di un grande cast (Daniel Craig, Gwyneth Paltrow, Sandra Bullock, Peter Bogdanovich), il film sembra una sorta di sfilata glamour, incentrata sul pettegolezzo e sull'aneddoto (il libro da cui è tratta l'opera effettivamente è una raccolta di testimonianze su Capote), diretto con mano precisa ed elegante, ma carente di attenzione sul piano più umano della vicenda.