Venezia, XVIII secolo. Giacomo (Leonard Whiting), formatosi a Padova sotto la protezione di don Gozzi (Raoul Grassilli), è un abate molto amato e brillante. Il suo aspetto piacente attira le simpatie femminili, che lo inducono in tentazione e lo portano a mettere in discussione la sua vocazione. L'incontro con Angela (Cristina Comencini), una contessina destinata alla vita consacrata, lo porterà a trovare la sua vera vocazione.
Anomala biografia incentrata sulla figura di Casanova, il cui nome è diventato sinonimo di amore dissoluto e libertino, che si focalizza sul periodo meno conosciuto e seducente della sua vita, quello dell'infanzia. Il regista sceglie di raccontare quali fossero i suoi tratti distintivi ma, soprattutto, come la sua travagliata vita famigliare abbia influenzato le sue scelte da adulto. Il ritratto umano prende il sopravvento sulle gesta di una figura che ha sempre vissuto all'ombra della propria stereotipata natura. Efficace per ricchezza figurativa e meticolosa ricostruzione storica, ma come quadro decadente siamo lontani anni luce dalla potenza del Casanova di felliniana memoria. Il risultato è piuttosto modesto.