Proprietario di un'azienda vinicola (Mario Pisu) è ridotto in fin di vita in seguito a un infarto, causato da un rapporto sessuale. I suoi parenti, desiderosi di ottenere l'eredità, cercheranno di provocargliene un secondo, questa volta mortale: per raggiungere l'intento scelgono per lui un'infermiera particolarmente avvenente, Anna (Ursula Andress). Il filone de “l'infermiera” è stato uno dei più popolari della commedia sexy all'italiana, e ha coinvolto, nel corso degli anni Settanta e Ottanta, attrici e registi (quasi) sempre diversi. Il capostipite (che nulla ha a che fare con i successivi), firmato da Nello Rossati, ha un inizio (grottesco) sopra la media e una sceneggiatura discreta, almeno nelle prime battute. Man mano che passano i minuti, però, il tutto si affossa su un livello becero e pecoreccio, principalmente a causa di una messinscena piatta e scolastica, che rende il film più noioso che eccitante. Restano però il fascino di Ursula Andress, e la curiosità di vedere in una pellicola di tale (basso) livello due ex Bond girls: oltre all'attrice svizzera, è presente anche Luciana Paluzzi, indimenticabile in Agente 007 – Thunderball (1965) di Terence Young.