Innocenza e turbamento
1974
Paese
Italia
Generi
Commedia, Erotico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Massimo Dallamano
Attori
Edwige Fenech
Vittorio Caprioli
Lionel Stander
Roberto Cenci
Anna Maria Pescatori
Enzo Andronico
Sicilia. Tonino (Roberto Cenci), seminarista in un convento, entra in crisi spirituale. Rispedito presso la famiglia, dovrà respingere le tentazioni della carne causate dall'intraprendente nonno don Salvatore (Lionel Stander), che vuole farlo svezzare da una prostituta, e dall'avvenente Carmela (Edwige Fenech), nuova moglie del padre Vincenzo (Vittorio Caprioli).
Uno dei primi esempi di commedia sexy all'italiana, in cui i turbamenti sessuali sono enfatizzati per contrasto dal rigido ambiente ecclesiastico e dal soffocante sistema patriarcale siciliano. La sceneggiatura (del regista Massimo Dallamano e Gianfranco Clerici) è tutto sommato compatta, ma le volgarità sono davvero troppe: battute deprimenti («Sullo stemma di famiglia ci sono due uccelli»; «Veramente l'altro è un drago, in famiglia di uccello ce n'è uno solo!»), dissertazioni su erezioni più o meno vigorose, copule tentate e quasi mai compiute. Poca sensualità e molti inserti svenevoli, relativi alla nascita del rapporto tra Tonino e la matrigna. Gli interpreti, comunque, sono in discreta forma: Lionel Stander, erotomane sul viale del tramonto che non vuole rassegnarsi all'inattività, è disinvolto e credibile; Vittorio Caprioli, messo in crisi da una moglie-mantide seducente e tirannica, suscita tenerezza. Enzo Andronico è l'autista. Musiche di Renato Serio, fotografia di Franco Delli Colli.
Uno dei primi esempi di commedia sexy all'italiana, in cui i turbamenti sessuali sono enfatizzati per contrasto dal rigido ambiente ecclesiastico e dal soffocante sistema patriarcale siciliano. La sceneggiatura (del regista Massimo Dallamano e Gianfranco Clerici) è tutto sommato compatta, ma le volgarità sono davvero troppe: battute deprimenti («Sullo stemma di famiglia ci sono due uccelli»; «Veramente l'altro è un drago, in famiglia di uccello ce n'è uno solo!»), dissertazioni su erezioni più o meno vigorose, copule tentate e quasi mai compiute. Poca sensualità e molti inserti svenevoli, relativi alla nascita del rapporto tra Tonino e la matrigna. Gli interpreti, comunque, sono in discreta forma: Lionel Stander, erotomane sul viale del tramonto che non vuole rassegnarsi all'inattività, è disinvolto e credibile; Vittorio Caprioli, messo in crisi da una moglie-mantide seducente e tirannica, suscita tenerezza. Enzo Andronico è l'autista. Musiche di Renato Serio, fotografia di Franco Delli Colli.
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